L?uragano Alma colpisce il Nicaragua.

Inizialmente classificata come tormenta tropicale, Alma, accumula una grande quantit? di energia in poco tempo al largo delle coste pacifiche del Nicaragua e si presenta come uragano di categoria 1 sulle zone costiere dei dipartimenti di Le?n e Chinandega. Nel pomeriggio del 29 maggio intense piogge e raffiche di vento di oltre 130 km/ora si abbattono sulle regioni costiere nord occidentali del paese. In pochi minuti volano tetti e vengono distrutte case soprattutto nelle localit? costiere di Salinas Grandes, Poneloya e Las Penitas, nelle comunit? rurali di Troilo e Goyena. La stessa citt? di Le?n soffre ingenti danni. Incredibilmente non si registrano morti nel dipartimento, ma solo feriti in maniera non grave. Muoiono due persone, invece, a Managua folgorate dai cavi elettrici caduti.
Una prima stima dei danni nel dipartimento di Le?n, parla di oltre sei mila vittime, mille case danneggiate, migliaia di alberi sradicati, almeno 200 pali della luce caduti. Tutto il municipio di Le?n rimane senza acqua, telefono e energia elettrica per 24 ore. Dopo due giorni l?energia elettrica manca nel 30-40% del territorio, soprattutto nelle zone rurali. In agricoltura, i danni maggiori si registrano nelle coltivazioni di frutta,in particolare di banana. Il vento ha piegato centinaia di ettari di frutteti, ma solo nei prossimi giorni sar? possibile avere dati pi? precisi sui danni in questo settore.

Alcune delle comunit? rurali dove da anni opera in progetti agricoli, sanitari e di accesso all?acqua potabile risultano tra le pi? colpite.
Do?a Esperanza Ruiz, leader della comunit? di Goyena Sur ci riceve con un sorriso. ?L?importante ? che siamo vivi. Ieri abbiamo avuto molta paura, per? nessuno ? morto, grazie a Dio.? Ci invita a entrare nella cucina fumosa dove scalda un caff? sul fuoco con legna umida.
?Ho ricevuto l?allerta via radio con pochissimo anticipo, a quel punto erano gi? iniziate le piogge ed era impossibile evacuare la gente. L?unica struttura di cemento della comunit?, la scuola, era chiusa ed i responsabili avevano portato via le chiavi??
Do?a Esperanza ci conduce a vedere le case danneggiate dall?uragano. Ci dice che 5 case sono distrutte e 49 sono rimaste scoperchiate o presentano seri danni al tetto. Nella comunit? vivono 117 famiglie, quasi la met?, quindi, ha subito danni importanti. Le famiglie senza casa sono ospitate da perenti o vicini di casa.
?Dopo l?uragano Mitch, ci avevano promesso di ricostruire delle case di mattoni. Le case non sono mai arrivate e la gente ha continuato a vivere in case precarie. Queste case non reggono un temporale, figuriamoci un uragano. ?

Le case precarie non sono altro che baracche di legno, lamina e plastica. Le raffiche di vento hanno fatto volare via la lamina ondulata usata come tetto e i teli di plastica usati come pareti. Come in una radiografia appaiono il focolare di legna, pentole annerite, due reti senza materasso, il pavimento di terra, la foto del matrimonio incorniciata?
Le vittime principali di Alma sono coloro che vivono nelle peggiori abitazioni del territorio, praticamente i pi? poveri. Pi? che di un disastro naturale si pu? parlare di un disastro sociale, risultato dell?ingiustizia sociale. La mancanza di morti o di danni pi? gravi sembra dipendere pi? dalla non eccessiva forza dell?uragano che dalla capacit? di prevenire i disastri dimostrati dal sistema locale.
?In questa comunit? un terzo dei capifamiglia sono donne. Molti uomini abbandonano la casa, lasciando la moglie ed i figli. Anche io ho allevato i miei 5 figli da sola e sono la leader della comunit?. Ho anche il tempo di occuparmi degli altri…? L?energia e il coraggio non mancano in questa donna. ?Ora c?? necessit? di teli di plastica da usare come tetti, ma sappiamo che sono una soluzione temporanea. Abbiamo bisogno di case vere?Se solo ricevessimo i materiali potremmo costruirle da soli, contando sull?organizzazione della comunit?. Cos? come facciamo con il progetto dei pozzi d?acqua: cinque famiglie si uniscono e lavorano insieme per realizzare i cinque pozzi.?

Le donne di questa comunit? hanno imparato a resistere a disastri naturali ed emozionali. ?Anche se molte di noi sono senza casa, sappiamo che dobbiamo andare avanti lavorando insieme e organizzandoci.?

Luigi Partenza ? cooperante in Nicaragua