LETTERA DEI COOPERANTI ITALIANI AL MINISTRO DEGLI ESTERI

In occasione della sua visita in Israele e nei Territori Palestinesi, il ministro ha incontrato una delegazione di cooperanti di o.n.g. che operano in Palestina. La delegazione ha consegnato la seguente lettera, come presa di posizione e proposta degli operatori che quotidianamente affrontano l’emergenza e i drammi del conflitto.

Gerusalemme, 20 gennaio 2009
Gentile Ministro,
Siamo lieti che lei abbia manifestato la volont? di incontrare il personale delle ONG italiane impegnate nei Territori palestinesi occupati, poich? ci da occasione di esprimerle il nostro punto di vista sulla grave crisi umanitaria causata dall?offensiva israeliana nella Striscia di Gaza.
Chi come noi vive e lavora in Palestina trova difficile accettare la versione dei fatti diffusa dal governo israeliano e riproposta acriticamente dalla maggioranza dei media e dagli esponenti politici.
Pi? volte ? stato sottolineato il diritto d?Israele alla propria sicurezza, diritto che nessuno mette in dubbio, mentre pochissime voci hanno denunciato le esasperanti condizioni di vita nella Striscia.
L?attacco sferrato rappresenta l?atto finale di una politica di punizione collettiva – sommaria e indiscriminata – iniziata diciotto mesi fa con l?imposizione di un embargo de facto che ha affamato la popolazione, negandole perfino continuit? nella fornitura di acqua potabile ed energia elettrica, e paralizzato ogni attivit? economica. A questo si aggiunga che il diritto dei palestinesi di Gaza di attraversare i confini del proprio territorio e? stato sistematicamente negato dalle autorit? israeliane.

Appare dunque assolutamente ingiustificabile un?operazione di tale portata in una delle zone pi? densamente popolate al mondo, dove oltre il cinquanta per cento della popolazione ? costituita da minori. A nostro avviso la logica della forza alimenta piuttosto che indebolire il radicamento di Hamas nella societ? civile palestinese e delegittima ulteriormente l?operato dell?Autorit? Nazionale Palestinese.

Ci sconcerta l?incapacit? della comunit? internazionale e del nostro paese ad assumere una posizione di ferma condanna di fronte a una violazione dei diritti umani di tale evidenza. Persino la reazione al bombardamento delle strutture delle Nazioni Unite ci ? parsa debole e inadeguata rispetto a quella unanime e tempestiva assunta riguardo al lancio dei Qassam.

Il massiccio dispiegamento di forze – aereo, terrestre e marittimo ? che ha causato un numero intollerabile di vittime e determinato danni strutturali incalcolabili, ha inoltre vanificato lo sforzo dei programmi di cooperazione internazionale. Come personale impegnato in tale sforzo viviamo con frustrazione l?annullamento di anni di lavoro, che mette in discussione l?utilit? stessa della nostra presenza nei Territori.

La pace tra i due popoli e la reciproca sicurezza esigono come condizione necessaria il ripristino ed il rispetto di una legalit? internazionale violata ben prima dell?attacco. Occorre quindi un impegno della comunit? internazionale, come mai si ? manifestato fino ad oggi, per la soluzione definitiva dell?occupazione e del conflitto nel pieno rispetto delle risoluzioni gi? approvate in seno alle Nazioni Unite, e che tenga conto dell?oggettiva disparit? delle parti in campo.

Chiediamo che l?Italia assuma iniziative affinch? le relazioni dell?Unione Europea con Israele siano vincolate al rispetto delle convenzioni internazionali in tema di diritti umani e di crimini di guerra, e affinch? la condotta bellica tenuta da Israele ? incluso il supposto utilizzo di armi non convenzionali – sia sottoposta al giudizio della Corte Internazionale di Giustizia.

Chiediamo al governo italiano uno sforzo reale e duraturo in questa direzione, coerentemente con l?impegno che da anni il nostro paese sta dimostrando a favore della popolazione di Gaza e dei Territori occupati palestinesi nel campo della cooperazione. Coerenza tra azione di cooperazione, di diplomazia e di politica.
Chiediamo infine, all?indomani di questa ennesima catastrofe, un intervento tempestivo per rispondere in maniera efficace all?attuale condizione di emergenza sanitaria e alimentare nella Striscia.

Auspichiamo che tale intervento sia discusso, nella fase di definizione delle politiche e delle priorit?, con le ONG e gli altri attori della societ? civile italiana impegnati in attivit? di cooperazione e solidariet? con la popolazione di Gaza.
Ci attendiamo che le nostre rappresentanze diplomatiche si adoperino per facilitare l?ingresso del personale umanitario all?interno della Striscia.
Cordialmente,
i cooperanti italiani in Palestina