VIETATO SOGNARE: Un film documentario sulla gioventù in Palestina

OFFICINA GIOVANI, PRATO
VENERDI’ 12 GIUGNO ORE 21.00 Sarà presente all’iniziativa la regista Barbara Cupisti

VIETATO SOGNARE
(FORBIDDEN CHILDHOOD)
di Barbara Cupisti

Un film documentario sulla condizione dei bambini e della gioventù in Palestina, senza più sogni e speranze per il futuro (da qui il titolo del film), attraverso lo sguardo trasversale dei due protagonisti principali – il soldato israeliano e il combattente palestinese – ma anche con le storie di chi è cresciuto in ambiente militare o in una colonia, nei territori occupati o in un campo profughi.

Girato insieme a “Madri”, vincitore nel 2008 del David di Donatello, questo documentario vuole esserne la prosecuzione ideale perchè da voce ai figli, ex soldati ebrei e miliziani palestinesi che insieme cercano una soluzione al conflitto. La regista racconta la condizione dei bambini e della gioventù in Palestina, senza più sogni e speranze per il futuro (da qui il titolo del film), attraverso lo sguardo trasversale dei due protagonisti principali – il soldato israeliano e il combattente palestinese – ma anche con le storie di chi è cresciuto in ambiente militare o in una colonia, nei territori occupati o in un campo profughi. Il film alterna immagini d’archivio, a partire dalla prima Intifada, a primi piani degli intervistati mentre raccontano le loro esperienze: c’è il racconto di Zakariyah Zubeidi, leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa a Jenin, anche lui impegnato nella resistenza non violenta; c’è una classe di bambine che ha perso un’amica, uccisa dal fuoco israeliano, oppure un gruppo di bambini palestinesi scortati fino a scuola dai militari dello Tzahal perchè rischiano di venir aggrediti dai coloni.

Il film, prodotto da Rai Cinema, ha ricevuto numerosi consensi a livello internazionale e sbarcherà allo Human Rights International Film Festival in Bahrein (1-2 maggio). In Italia sarà distribuito dall?Unione dei circoli cinematografici dell’Arci (Ucca) e rientra nelle iniziative della campagna nazionale per la pace in Palestina, perchè, come spiega Paolo Beni, presidente nazionale Arci, è necessario rilanciare un movimento popolare per la pace e i diritti umani partendo dalla costruzione di un’opinione pubblica consapevole e informata. Proprio per questo, ha commentato Massimo D’Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei, durante il dibattito che ha preceduto la proiezione del documentario, un film di grande valore culturale e civile come questo, finanziato dalla Rai, dovrebbe essere visto da tutti sulle reti del servizio pubblico. Cosa che però potrebbe non succedere, come già accaduto con “Madri”, i cui diritti sono stati ceduti da Rai Cinema a Sky tv. “Probabilmente si pensa che questo tipo di proposte viaggi meglio sulle tv a pagamento, che hanno un pubblico più selezionato, piuttosto che su quelle generaliste. Così  facendo, però, non si alimenta l’offerta e non si crea la domanda da parte del pubblico, spiega Greta Barbolini di Ucca. A oggi non è  dato sapere se il documentario sarà in programmazione sulle reti Rai. Speriamo però che la promozione nei circoli incontri il favore del pubblico e faccia percepire alla Rai il potenziale interesse dei cittadini verso questi temi.