EGITTO: IL SAPORE DELLA LIBERTA’

Ci scrive dal Cairo Mona el-Sayed, direttrice di Fair Trade Egypt (FTE) organizzazione per il commercio equo e solidale che come COSPE abbiamo contribuito a creare e rafforzare negli ultimi anni in Egitto. FTE raggruppa oltre 40 associazioni e gruppi informali di produttori per lo più artigiani, che vivono di questo lavoro. Il breve resoconto di Mona sull’evolversi della situazione in Egitto nelle scorse settimane è entusiasmante e coinvolgente, ma apre anche grande inquietudine sulle difficoltàper gli artigianti e le loro famiglie di garantirsi un reddito nei prossimi mesi di incertezza politica e di ricostruzione del paese.

Cari amici di Fair Trade Egypt e partners in tutto il mondo, Vorrei davvero ringraziarvi di cuore per i messaggi che ci avete inviato nelle ultime settimane e vorrei scusarmi per non aver finora risposto alle vostre e-mail di congratulazioni, ho avuto come una specie di blocco? un miscuglio molto strano di sentimenti: stanchezza dopo lunghe giornate di manifestazioni e tensione, tristezza per le persone che abbiamo perso, ansia per il futuro dell’Egitto, felicità per aver rovesciato il regime, oltre al molto lavoro da fare adesso per ‘Egitto e per i nostri artigiani. Non riuscivo più a scrivere in inglese ed il mio cervello non riusciva più a pensare in un’altra lingua! Sto recuperando solo adesso il mio inglese e la mia energia e per questo vi scrivo questo messaggio con maggiori dettagli ed informazioni come vi avevo promesso, cercando di dire tutto nel modo più completo ma anche più breve possibile? Perdonatemi se alcuni di voi lo troveranno troppo conciso, altri troppo lungo.

Vorrei affrontare tre temi in questa e-mail: 1) un messaggio da parte di tutto lo staff di FTE; 2) un riassunto di quanto è accaduto in Egitto; infine 3) una richiesta di sostegno in questo momento in cui ne abbiamo davvero un gran bisogno. Vi invio prima di tutto i saluti ed i ringraziamenti di tutti noi di Fair Trade Egypt per i vostri tanti messaggi di richiesta di informazioni su quanto stava accadendo in Egitto, su di noi, le nostre famiglie ed i nostri artigiani ed offrirci il vostro sostegno. I vostri messaggi e le tante azioni che avete intrapreso ci hanno molto colpiti e ci hanno dimostrato una grande solidarietà nei confronti del nostro paese e della nostra gente. Tutti i membri di FTE, gli artigiani e le loro famiglie stanno bene, eccetto un paio di feriti leggeri durante le manifestazioni e la grande stanchezza provata da tutti gli egiziani.

In seguito vorrei aggiornarvi sulla situazione in Egitto. Il 25 gennaio l’Egitto si è ribellato per il cambiamento, per la sua libertà, per la democrazia, la giustizia sociale e la dignità. Ci siamo ribellati come popolo egiziano, senza leader, senza partito, senza gruppi organizzati, con tanta determinazione e solidarietà, in modo pacifico, nei confronti di un governo corrotto e dittatoriale che ha sempre ignorato le richieste della popolazione e risposto con violenza e minacce. E’ stata una rivoluzione pacifica fino alla fine, è stato incredibile come la gente ha fatto di tutto per mantenere alta la motivazione e positivo lo spirito ed aiutarsi a vicenda a restare pacifici di fronte alle reazioni del governo. Potrei scrivere un libro su questo, ma in breve dire solo che questa rivoluzione è stata diversa da ogni altra che ci ha preceduto nella storia, e che è stata davvero “egizianizzata!” Come avrete saputo dai media, la nostra richiesta è stata “il popolo vuole rovesciare il regime” incluso il presidente, il governo corrotto, il parlamento che froda ed una costituzione fallimentare. Siamo riusciti ad ottenere molte di queste cose e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora. Tuttavia, ci sono ancora delle teste corrotte nel nuovo governo ed in altre organizzazioni e stiamo lavorando per mandarle via? sarà un processo lungo per “ripulire” tutto. Per noi è chiaro che la sfida non è solo mandare via il presidente ed il suo governo, ma attuare un vero cambiamento e mettere in piedi un sistema che non ci porti di nuovo in questa situazione. Per questo siamo determinati ad andare avanti.

La nostra rivoluzione non è conclusa, sta solo entrando in una nuova fase. Dobbiamo terminare di ripulire la politica dalla corruzione, ma dobbiamo anche pianificare la costruzione di un “nuovo Egitto”. Abbiamo cominciato subito, la mattina dopo le dimissioni di Mubarak, ripulendo le strade ed ora chiamiamo a raccolta tutti i giovani e le loro molte iniziative per costruire e sviluppare l’Egitto e prepararci per una vera democrazia. Siamo convinti che il lavoro è appena cominciato e che soprattutto adesso i giovani egiziani hanno molto da fare. C’è ancora molta violenza, organizzata sotto nuove forme dalle teste corrotte, rivolta a minare la rivoluzione ed i suoi risultati. L’esercito si sta comportando bene, a volte è troppo lento, anche se non vogliamo spingere troppo adesso.

Siamo tristi per gli oltre 365 martiri ed i circa 6 mila feriti (cifre non definitive) causati dalle reazioni ostili del governo alle manifestazioni pacifiche. Siamo preoccupati per le molte sfide ed incertezze che dobbiamo fronteggiare per superare questa fase ed assicurare una vera riforma della politica. Tuttavia siamo felici di dare il benvenuto al nuovo Egitto e siamo molto occupati con molte iniziative per completare il cambiamento. Fair Trade Egypt resta a fianco dei milioni di egiziani che combattono per la loro libertà. Siamo al centro delle manifestazioni e la maggior parte di noi sono coinvolti in iniziative più vaste a livello nazionale e nella lotta contro la povertà e per lo sviluppo dei gruppi marginalizzati di artigiani che sosteniamo. Sappiamo bene che la libertà ed il cambiamento hanno un prezzo ma stiamo lavorando duro per fare in modo che i nostri artigiani non siano i primi a pagarlo. Per questo chiediamo il vostro sostegno.

Attualmente FTE sta lavorando con circa 40 gruppi di artigiani in tutto il paese, 2700 produttori in maggioranza donne e ragazze che sostengono le proprie famiglie e che forniscono oltre 1000 prodotti artigianali di qualità commercializzati attraverso le reti del commercio equo e solidale. Si tratta di oggetti personali, gioielli, accessori per la casa, stoffe, tappeti e molto altro. Il nostro problema ora è che il 65% del nostro fatturato proviene dalla vendita al dettaglio in Egitto, che si è fermata da quando è cominciata la rivoluzione e non si presume possa riprendere a pieno ritmo per qualche mese. Si tratta di una situazione che minaccia seriamente la nostra piccola organizzazione col rischio di un ridimensionamento importante e di una perdita consistente di reddito anche del 50% per i nostri artigiani. Non abbandoneremo il mercato locale e continueremo ad impegnarci il più possibile, ma la nostra salvezza sarebbe poter aumentare le esportazioni, almeno per quest’anno, in modo da bilanciare le perdite sul mercato interno, Ed è per questo che facciamo appello al vostro aiuto. Vi invitiamo a visitare il nostro sito www.fairtradeegypt.org o la nostra pagina Facebook “Fair Trade Egypt”. Se siete interessati a questi prodotti, o a prodotti simili dato che non tutte le foto sono disponibili on-line, vi chiediamo di preparare una specie di iniziativa di solidarietà importando prodotti egiziani equi e solidali, e promuovendoli nelle vostre organizzazioni, negozi, mercatini. Vi chiediamo di farlo anche se non avete in programma di aggiungere nuovi prodotti al vostro catalogo? consideratelo un atto straordinario di riscatto, anche se non ci saranno in futuro altri ordini. Se non potete ordinare direttamente i nostri prodotti, ma conoscete altre oganizzazioni che potrebbero farlo, per favore diffondete questo messaggio. Se avete bisogno di altre foto, se volete consultare il nostro manuale sulle esportazioni o avete altre domande, rivolgetevi direttamente alla nostra responsabile marketing, Yara Elshennawy, marketing@fairtradeegypt.org Molti di voi ci hanno scritto di aver sperato che queste settimane non fossero state troppo difficili per noi come persone? Oggi posso rassicurarvi che è stato il momento duro più dolce che abbiamo mai vissuto.

La libertà ha un buon sapore ma ci rendiamo conto che si tratta anche di una grossa responsabilità.Le prossime settimane saranno ancora difficili per noi ed i nostri artigiani ma lavoreremo duro per superarle e con il vostro sostegno poterle rendere più facili. Nel Fair Trade abbiamo imparato che la giustizia è? davvero possibile e dalla nostra rivoluzione ora sappiamo che anche la libertà è possibile? quando si lavora duro per ottenerla. Continuate a tenerci nei vostri pensieri perchè la lotta per la libertà non riguarda un paese soltanto.

Mona El-Sayed

Per conto di tutto lo staff di Fair Trade Egypt