SCONTRI DI PIAZZA A DAKAR

Al grido di Ne Touche Pas – Ma Constitution “non toccate la nostra costituzione” in Senegal continuano gli scontri di piazza con l’avvicinarsi della data delle elezioni (26 febbraio) . Da un lato la polizia dall’altro manifestanti divisi in alcuni gruppi e movimenti nati nell’ultimo periodo. Tra i più attivi: gli “Y a en Marre” (Siamo stufi) e l’M23 (nati lo scorso 23 giugno in occasione della prima dichiarazione di Wade di presentarsi al suo terzo mandato). Più indignati i primi più politicizzati i secondi molto vicini all’opposizione. Ed è stato proprio l’M23 ha convocare l’ultimo corteo di protesta lo scorso 31 gennaio contro il Consiglio Costituzionale che ammesso la candidatura di Wade ed estromesso altri candidati tra cui il cantante Youssou N’Dour. Il bilancio è stato di due morti: un poliziotto è stato ucciso nel quartiere di colobane e uno studente è stato travolto da una camionetta della polizia. Gli studenti infatti dal canto loro stavano celebrando la ricorrenza di un’altra morte quella di Balla Mbeye, che è considerato un martire. Quindi oggi abbiamo assistito a scene toccanti come centinaia di bambini, anche di 10-12 anni che hanno percorso a piedi tutta Dakar, a temperature insolitamente basse, per rendere omaggio alla salma del ragazzo morto, ma anche a scene di grandi violenze, nella zona periuniveritaria, con altri scontri e atti di vandalismo.