LO SWAZILAND A MACERATA PER PARLARE DI ACQUA E COOPERAZIONE

Sono stati accolti nel comune di Macerata i rappresentanti dello Swaziland del progetto COSPE, dove hanno incontrato il sindaco Romano Carancini e l?assessore all’ambiente Enzo Valentini.

Nel corso dell’incontro si è parlato di acqua come risorsa e bene prezioso, un approccio che potrebbe unire Macerata allo Swaziland.

La signora Nompumelelo Dudu, Ntshalintshali del Dipartimento del Ministero delle risorse Naturali ed Energia dello Swaziland e Mangaliso Musa, Dludlu,coordinatore degli interventi Water&Sanitation, accompagnati da Gabriella Oliani, Arianna Blasi e Chiara Aliverti del COSPE hanno illustrato l’azione che stanno svolgendo nella Lubombo Region per garantire l’accesso all’acqua alla popolazione, grazie alla partnership del COSPE, che ha sede anche a Pesaro.

Nello Swaziland – racchiuso tra il Sudafrica ed il Monzambico con una popolazione di circa 1.1 milioni di persone, di cui il 76% vive in zone rurali e il 43% sotto la soglia di povertà – l’acqua potabile è disponibile solo per il 33% delle popolazioni delle aree rurali, per le quali fiumi e sorgenti non protette rappresentano la principale fonte di approvvigionamento idrico. Anche la copertura sanitaria è bassa e nelle zone rurali raggiunge solo il 59% della popolazione causando malattie soprattutto nei bambini e forte è qui l’impatto dell’AIDS.

La prevalenza di molte malattie nel paese è causata dalla scarsa qualità dell’acqua, dalla contaminazione dell’ambiente e da scarse pratiche igieniche, problemi che sono al centro dell’intervento di cooperazione del COSPE presentato oggi all’Amministrazione comunale, “allo scopo – ha detto la signora Ntshalintshali è di poter gettare le basi per nuove collaborazioni su questo fronte, ma anche in altri settori. Tra questi uno che costituisce la sfida dello sviluppo di questo Paese per il 2020: i trasporti.” Il sindaco nel dare il benvenuto agli ospiti si è detto felice di questo incontro che va nella direzione di aprire relazioni di conoscenza e collaborazione con nuovi Paesi, sottolineando come il diritto per tutti i popoli di disporre dell’acqua, comporti anche la responsabilità per i cittadini dei paesi più ricchi di avere cura e salvaguardare questo bene prezioso.

Il Paese – ha spiegato la rappresentante del Ministero dello Swaziland – mira a garantire al 100% della popolazione l’accesso all’acqua attraverso un intervento integrato di fornitura di acqua potabile, servizi igienici e miglioramento della consapevolezza e delle capacità gestionali delle comunità. Il progetto COSPE prevede la protezione delle sorgenti anche attraverso la formazione sulla importanza di corrette pratiche igieniche e su come modificare le proprie abitudini per mantenerle pulite, nonchè l’installazione di pompe manuali per la raccolta delle acque piovane e da sorgente.