ALBANIA: ANCORA UN FEMMINICIDIO CHE COINVOLGE IL CENTRO DONNA DI SCUTARI. LA STORIA DI MARIANA

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Mariana era una ragazza albanese che viveva in un villaggio vicino alla città di Scutari. Aveva 14 anni. Ne parliamo al passato perch? solo qualche giorno fa suo padre l’ha uccisa mentre lei cercava di scappare. Scappare da lui. Era da alcuni mesi vittima di abusi sessuali da parte del padre che aveva gi? abusato della sorella più grande. Lei e la madre si erano rivolte al Centro Donna “Passi Leggeri” di Shkodra, un’associazione di donne che da anni assiste donne sopravvissute alla violenza domestica e che COSPE da molto tempo sostiene. La madre e la ragazza avevano paura a denunciare. Paura del padre violento e paura della “vergogna” pubblica. Ma nonostante questo il Centro Donna aveva lavorato sul caso coinvolgendo direttamente la polizia locale che stava preparando un intervento per togliere la ragazza dal controllo del genitore. Purtroppo il fucile dell’uomo è stato più veloce del corso della giustizia e adesso siamo costretti a parlare al passato di Mariana, ennesimo caso di femminicidio in Albania. E’ il secondo caso da quando il Centro donna è aperto nel 2000 di omicidio di una loro assistita, di una donna che nonostante la voglia di ribellarsi, muore. Muore perchè si arriva troppo tardi, muore perchè si pensa che non accadrà, muore perch? la violenza corre più veloce quando le istituzioni pubbliche sottovalutano, quando il sistema culturale accetta tutto questo come “questione privata”, quando l’opinione pubblica tace perchè nessuno si occupa di questo o ne parla e scrive come caso isolato di un pazzo, quando le leggi ci sono ma non si applicano o non si mettono risorse perchè possano funzionare.

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