'CINEMA DAL MONDO' – PROIEZIONI IN OCCASIONE DEI 30 ANNI COSPE

In occasione dei 30 anni COSPE, una serata speciale dedicata al Medio Oriente in collaborazione con il Middle East Film Festival: film e documentari su Afghanistan, Palestina ed Egitto. Paesi in cui COSPE lavora da anni e che vuole raccontare grazie ai documentari selezionati dal Festival, una produzione propria e ospiti dai tre Paesi presenti a Firenze.

In programma:

Free Running Gaza
Regia di George Azar e Mariam Shahin (Palestina, 2012, 25’), arabo, inglese – sottotitoli in italiano
Nel campo per i rifugiati Khan Younis a Gaza, Mohammed e Abdullah hanno trovato un modo per evadere dalla loro quotidianità segnata dalla guerra attraverso il Parkour, una disciplina appresa dai video su YouTube e che rappresenta la metafora delle loro vite, volte a superare il frazionismo politico e religioso, la violenza e la militanza. Attraverso internet i due ragazzi si tengono in contatto con una comunità mondiale di free runners, un modo per uscire dall’isolazionismo creato dall’occupazione israeliana. Due adolescenti di Gaza sono alla prova con le loro abilità fisiche per riuscire a superare i confini imposti dall’assedio di Gaza.

My Afghanistan – Life in a forbidden zone
Regia di Nagieb Khaja (Danimarca, Afghanistan, 2012, 87’) vo. dari, pashto, sott.: italiano, inglese.
Il giornalista e film maker danese Nagieb Kaja, di origini afgane, torna a Kabul con una borsa piena di cellulari dotati di videocamera, la sua sfida e’ quella di documentare il vero Afghanistan. E chi può farlo meglio degli afgani stessi? Con grande difficoltà riesce a far avere a trenta afgani altrettanti cellulari, per fargli raccontare la loro vita quotidiana al di fuori delle aree protette e nei villaggi più remoti. Un “Grande Fratelloµ Afghan style, che porta lo spettatore dietro la facciata di una guerra mai finita e di una pace dichiarata soltanto nei titoli dei giornali.

Lontano da Tahrir
Regia di Ernesto Pagano e Lorenzo Cioffi (Egitto, 2012, 25’) – arabo, inglese – sott. in italiano –
A due ore di macchina dal Cairo, tra i villaggi di Desamy e El Saff, c’è il distretto di mattonaie più grande del Medio Oriente. Gli operai sono reclutati secondo il metodo del caporalato e le donne sono condannate all’analfabetismo e ai matrimoni precoci. Ma dal 25 gennaio 2011, l’eco di Tahrir si è fatta sentire anche da queste parti. Le donne e i giovani si sono organizzati in comitati e stanno provando, a rompere gli schemi grazie a un’arma molto pericolosa: l’istruzione e la coscienza civica. Girato nel dicembre 2011, nel pieno delle prime elezioni parlamentari libere, “Lontano da Tahrirµ è il viaggio in un Egitto rimasto lontano dai riflettori dei media, tutti ostinatamente puntati sulla Piazza: col rischio di dimenticare che l’Egitto è un paese con tante anime, molte delle quali rimaste ancora oggi senza una voce.