E’ NATA L’ANSI: UNA “EXTREMELY GOOD NEWS”. Aidan White,segretario della IFJ, International Federation of journalists.Oggi a Torino una giornata di seminario europeo per presentare il percorso e gli obiettivi dell’Associazione Nazionale della Stampa Ineterculturale (ANSI)

E’ stata presentata con una conferenza, durante il seminario europeo “Stampa interculturale. Italia e Europa. Esperienze a confronto” a Palazzo Ceriana Mayneri di Torino, la neo-nata ANSI (Associazione Nazionale della Stampa Interculturale).

Riconosciuta ufficialmente come Gruppo di specializzazione dalla Fnsi (Federazione Nazionale della Stampa) il 5 febbraio, l’Associazione nasce dopo un lungo percorso che ha visto protagonisti molti giornalisti, operatori dei media multiculturali (una realt? importante e in crescita nel nostro paese con circa 500 addetti), esperti del settore, il Sindacato e l’Ordine dei Giornalisti nazionali.

Oggi a Torino l’ ANSI  è stata tenuta ufficialmente a battesimo. !Oggi è un “good day” – ha sottolineato Aidan White, segretario della IFJ, International Federation of Journalists-  e dall’Italia sono giunte negli ultimi due anni due buone notizie: la Carta di Roma nel 2008 e la nascita dell’Ansi ora. Quest’ultima è una “extremely good news”. Perchè la democrazia deve avere media che rappresentano tutte le voci. I giornalisti devono essere indipendenti, rispettare la verit?; devono sapersi rinnovare in una società e in un panorama mediatico che cambia ogni giorno; ma soprattutto devono dar voce a chi non ha voce, a tutte le voci”.

“Dell’Ansi c’era bisogno” ha esordito Roberto Natale, presidente della Fnsi, Federazione Nazionale Stampa Italiana. Anche in tempi “normali” ci sarebbe stato bisogno di riconoscere il ruolo specifico dei colleghi venuti dall’estero a lavorare in Italia. Oggi più che mai. La ricerca SWG sui “giovani italiani nel vortice dei cambiamenti” segnala una preoccupante deriva xenofoba. Gli elementi che scatenano l?intolleranza sono i dati diffusi circa gli immigrati che delinquono, gli stereotipi negativi che degli immigrati si diffondono, e l’ignoranza, il rifiuto per cio’ che non si conosce. Ebbene questi elementi dicono che noi giornalisti facciamo male il nostro lavoro, che la nostra informazione parla dell?immigrazione solo in negativo, in termini di criminalità”.

La Fnsi con l’Ordine nazionale dei giornalisti ha fissato un punto fermo con la Carta di Roma, che ha nei suoi impegni principali la formazione dei giornalisti e il monitoraggio sulla copertura mediatica dei temi legati a immigrati, rifugiati, richiedenti asilo e vittime della tratta. “Le parole hanno un senso e un peso” ha concluso Natale -. L’ ANSI sarà fondamentale per aiutarci a raggiungere e consolidare questi obiettivi”.

A sostenere il percorso dell’ ANSI il (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti), che da più di 10 anni è impegnato in attività di studio, ricerca e intervento per promuovere la diversità nei media.

“Tra le prime battaglie che l’ ANSI condurrà – afferma Viorica Nechifor, presidente dell’Ansi e giornalista che cura i siti in lingua straniera del Comune di Torino e collabora per Torinosette-La Stampa – c’è il riconoscimento dei giornalisti immigrati che si vedono tuttora negare da alcuni Ordini regionali il diritto all?iscrizione all’Albo professionale”. Le esigenze emerse nei momenti di scambio e confronto tra le numerose realtà esistenti in Italia sono la messa in rete, l?autorganizzazione, l’accreditamento, il rafforzamento istituzionale e accesso a fondi e opportunità di formazione.

“Ci auguriamo – ha detto Anna Meli, responsabile per dell’area Promozione dei Diritti di Cittadinanza – che la nascita e l’ufficializzazione di questo Gruppo serva a rispondere a queste esigenze e che l’ ANSI diventi un punto di riferimento specifico per tutti coloro che nei media sono soggetti a disparità di trattamento o rischio di discriminazione per la loro orgine (etnica o religiosa)”.

“Crediamo inoltre – continua Anna Meli – che l’ANSI servirà a promuovere l’interculturalità come elemento qualificante del giornalismo italiano, che mai come in questo momento, di evidente deriva xenofoba, deve dimostrarsi capace di rispondere alle sfide informative di una società che è già multiculturale”.

L’ANSI avrà sede a Torino presso la Stampa Subalpina, la prima associazione regionale a riconoscere il gruppo, ma avrà anche una sede operativa a Roma presso la FNSI.

Alberto Papuzzi, presidente dell’Associazione Stampa Subalpina, ha aperto il seminario sottolineando che: “Non c’è democrazia senza scambio tra le culture. Il principio della libertà di stampa si esprime e passa proprio attraverso l’integrazione dei nuovi cittadini e di tutti i cittadini italiani”.

Stefano Tallia, vicesegretario dell?Associazione Stampa Subalpina, ha evidenziato: “Sono argomenti che richiamano il modo stesso di fare giornalismo. Come Pablo Neruda diceva che “vivere è pi? complicato del solo respirare”, così parafrasando si può dire che fare informazione è più complicato del solo scrivere”.

Due le significative esperienze europee presentate al seminario torinese.

Gustavo Franco Cruz, della Secretaria de Mitjans de l’Immigraci – Sindicat de Periodistes de Catalunya (Spagna) ha sottolineato: Nel nostro caso è stato il sindacato dei giornalisti della Catalogna a sollecitarci per costituire un Segretariato dei giornalisti immigrati. Tra i nostri obiettivi una proposta di legge per garantire i diritti di giornalisti e collaboratori e un tariffario minimo ma realistico da far rispettare agli editori”. “Per prima cosa ci consideriamo dei professionisti è ha esordito Marjan Parvand, presidente di Neue deutsche Medienmacher (Germania) -. Provvediamo alla formazione per le associazioni di immigrati su come relazionarsi e dialogare con i media. Abbiamo attivato programmi di tutoraggio per giovani di origine straniera che si avvicinano al mondo del giornalismo. La metodologia  Piccoli e specifici progetti che possono trovare più facilmente finanziamenti e accoglimento presso gli editori e che possono più ragionevolmente sperare di raggiungere gli obiettivi”.