Free Aziz
Continuano le persecuzioni nei confronti di attivisti e giovani rivoluzionari in Tunisia. E COSPE continua a seguire e a denunciare i soprusi e gli attentati alla libertà d’espressione nel Paese. Ultimo episodio in ordine di tempo l’arresto di Azyz Amami, noto blogger, e del fotografo Sabri Ben Mlouka, avvenuto lo scorso 13 maggio a la Goulette, quartiere di Tunisi. Dopo l’arresto, grazie alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che ne condividono le lotte e le iniziative, si è attivata la campagna di sostegno per Amami e Ben Moukla “Les enfants du peuple”. La campagna prevede una serie di momenti pubblici di mobilitazione, una pagina facebook con costanti aggiornamenti, la proiezione di alcuni film girati da attivisti che si trovano ora in carcere per aver documentato la violenza del governo e il tentativo di delegittimare la rivoluzione attraverso la repressione (prevista per giovedì 30 maggio).
Per approfondimenti:
http://www.tunisia-in-red.org/?p=3863
http://www.tunisia-in-red.org/?p=3852
Pubblichiamo di seguito l’appello per la liberazione di Azyz e di tutti gli attivisti arrestati, che può essere sottoscritto su change.org a questo link.
APPELLO
Vari governi si sono succeduti e ogni volta si è creduto che un’altra Tunisia fosse possibile. In contrasto con questo sogno, vi è una realtà deludente e spesso scioccante. Oggi i giovani vengono arrestati per aver avuto l’audacia di dire no al sistema e per aver attaccato i commissariati di polizia in quegli storici momenti in cui solo il loro coraggio ha contribuito a cambiare il volto del mondo . Primi ad aver gridato il loro rifiuto del sistema in un paese incancrenito dalla corruzione e afflitto dalla la povertà, oggi si trovano sul banco degli accusati per “lesa autorità”. Questi giovani hanno creduto di vivere un periodo epico, ma le decisioni dei governi che si sono succeduti per metterli a tacere non hanno mai avuto nulla di epico . Al contrario , intimidazione e pressioni per zittire i giovani ancora indomabili perché insoddisfatti delle politiche, insoddisfatti delle condizioni di vita in un paese a cui hanno dato tutto e che ha loro voltato le spalle con ingratitudine.
Azyz Amami ha alzato la voce per protestare contro questa ingiustizia . Recentemente aveva condotto una campagna denominata » Anch’io ho dato fuoco a una stazione di polizia » per la liberazione dei giovani incriminati per aver resistito – pacificamente- e lottato per rovesciare la dittatura e reclamare la libertà . Mentre tutto il mondo ci guarda con ammirazione , qui si mettono in carcere i nostri pensatori . Il governo cambiano, i resistenti al sistema sono gli stessi , perché le leggi sono le stesse .
Nulla è cambiato . Azyz Amami ha parlato ed è stato arrestato martedì 13 maggio 2014 per » possesso di cannabis con l’intento di farne uso » con la famosa legge 52 utilizzata dai seguaci di Ben Ali per mettere a tacere le voci dissenzienti . E ‘ urgente oggi porre fine a questi metodi repressivi di cui sono vittime i giovani .
Chiediamo a Mehdi Jomaa, Mostapha Ben Jaafar e Moncef Marzouki (*) di prendere le loro responsabilità storiche: rilasciare questi giovani ingiustamente incarcerati e rivedere la legge 52, del tutto in contraddizione con la nuova era in cui è entrata la Tunisia . Non dimentichiamo che è grazie a quei giovani se ora essi occupano quei posti, è grazie a loro se una democrazia è in costruzione, unicamente grazie a loro.
rispettivamente Primo Ministro, Presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente e presidente della Repubblica.
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