Marocco: libertà per Wafaa Charaf!

Marocco: libertà per Wafaa Charaf!

COSPE sta seguendo con attenzione e sostenendo il difficile percorso dei due attivisti Wafa Charaf, giovane giornalista associata a Chabaka (partner COSPE in Marocco) e Boubker El Khamlichi, Presidente di Chabaka che sono stati arrestati la scorsa settimana a Tangeri.
Boubker El Khamlichi è stato rilasciato il libertà provvisoria venerdì 11 luglio, mentre Wafa Sharaf, che
era già stata vittima di aggressioni in passato, è stata trattenuta in stato di detenzione.

Il 4 agosto si terrà la sentenza di giudizio, durante la quale sarà importante presenziare e inviare un osservatore ufficiale per verificare le condizioni eque del processo.

Qui di seguito l’appello per la liberazione di Wafa Charaf.

“Abbiamo saputo dell’incarceramento dell’attivista marocchina Wafaa Charaf, arrestata a Tangeri il 9 luglio 2014 con l’accusa di “denuncia calunniosa” e con la “falsa dichiarazione di tortura e sequestro”. Sarà detenuta fino al 4 di agosto a seguito della negazione della sua richiesta di libertà provvisoria da parte del tribunale di prima istanza di Tangeri.

Wafaa Charaf è un’attivista del movimento del 20 Febbraio, militante dell’Associazione Marocchina Dei Diritti Umani (Association Marocaine Des Droits Humains_ AMDH), e membro del partito “La Via Democratica ( La Voie Democratique)”.

Wafaa Charaf, il 27 di Aprile, ha dichiarato che è stata portata via da dei poliziotti in borghese, sequestrata per ore, torturata e insultata, prima di essere stata abbandonata sul ciglio della strada a 12 Km dal centro della città di Tangeri.

Tutto porta a credere che il suo arresto e le rappresaglie giudiziarie siano un attacco contro di lei, vittima di una vendetta politica per aver osato opporsi e per aver denunciato pubblicamente i metodi usati dalla polizia e dalle autorità marocchine.

È una palese violazione della libertà civile, che mira a far ritirare le denunce delle vittime e dei querelanti, invece di arrestare i torturatori.

Nell’esprimere la nostra piena solidarietà a Wafaa Charaf, invochiamo il suo rilascio incondizionato e chiediamo alle autorità marocchine di far luce sulle gravi accuse presentate dalla querelante, commesse dagli agenti di sicurezza, dipendenti diretti del governo, che dovrebbero essere al servizio di tutti i cittadini”.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento