Giustizia sociale: questa la priorietà nell’Arab NGO Network for Development (ANND)

“Ci dedichiamo al rafforzamento della società civile affinché sia in grado di monitorare e valutare quali azioni di lobby intraprendere nei nostri Paesi. Lavoriamo molto sia a livello regionale che globale e cerchiamo di muoverci anche rispetto alle politiche europee che influenzano il conteso Mediterraneo” – così inizia l’intervista a Ziad Abdel Samad, presidente e cofondatore dell’Arab Ngo Network of development, organizzazione libanese che si concentra sulle politiche sociali ed economiche.

Cosa significa muoversi nel campo dell’advocacy in un contesto come il medio oriente dove le situazioni sempre instabili rendono difficili anche dialogare con le istituzioni?

Crediamo che ci sia un legame molto forte tra sicurezza, instabilità politica e l’attuale crisi economica. Se abbiamo bisogno di indirizzare le nostre forze su problemi di sicurezza e problemi politici, dobbiamo anche assicurarci che la giustizia sociale sia garantita. Crediamo inoltre che il nostro operato possa essere un contributo diretto per rendere la situazione più stabile. Qualche anno fa le organizzazioni della società civile esistevano a malapena e poche erano concentrate su questioni quali le politiche sociali ed economiche: eravamo soli, oggi diventiamo sempre di più, soprattutto grazie alle rivolte delle primavere arabe c’è un numero più elevato di attivisti coinvolti. Nell’area mediterraneo però la società civile non è ancora forte, è in continua crescita ma bisogna renderla maggiormente capace.

Ovviamente la contesto non è affatto semplice per diverse ragioni, come mancanza di democrazia, libertà di espressione. Il tutto poi cambia molto da Paese a Paese. Quello che potrebbe essere efficace per il Marocco potrebbe non esserlo per l’Egitto o per la Siria o la Tunisia.

Come si sta muovendo il vostro network rispetto al tema della migrazione?

Il ANND si basa principalmente sulla giustizia sociale ed economica. Pochi dei nostri membri lavorano direttamente sul tema della migrazione. Siamo dell’idea che questo problema non possa essere trattato in maniera isolata, per questo i rapporti con le organizzazioni europee sono fondamentali. Dobbiamo abbandonare il dibattito intorno a questo tema in termini securitari per abbracciarne di più politici, che si basino su un’equità di fondo.  Il libero mercato, la globalizzazione e le barriere che comportano, sembrano irremovibili; si basano sullo spostamento di beni ma soprattutto di persone: prendiamo in considerazione il beneficio di questa mobilità, che può essere letto non solo in negativo.

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