Tunisia: Contro la censura delle radio libere
Il comunicato di STRL (Sindacato tunisino delle radio libere), associato COSPE, sulla situazione in Tunisia delle radio libere e la repressione governativa nei confronti di alcune emittenti.
“In seguito alla decisione del governo tunisino sulla chiusura di un certo numero di radio che stanno sostenendo il terrorismo o stanno trasmettendo senza avere la licenza, il Sindacato Tunisino delle radio libere richiedono l’applicazione del decreto Legge 116 del 2011 e delle specifiche approvate dall’Alta Autorità Indipendente delle Comunicazioni Audiovisive.
Il Sindacato condanna ugualmente tutti i media e mezzi di comunicazione che diffondono la cultura della violenza, in particolare le radio pubbliche e private con connotazione
religiosa, i forum popolari che incitano all’estremismo o quei luogo di culto che sfuggono all’autorità dello Stato.
Il Sindacato ricorda che alcune radio che praticano senza licenza o che utilizzano una frequenza senza autorizzazione sono stato prese di mira dalle autorità mentre i media legati al vecchio regime caduto continuano a lavorare serenamente nonostante il quadro giuridico.
Di conseguenza, l’Unione Tunisina delle radio libere invita il governo ad interim a non sfruttare la situazione attuale per consentire o meno il paesaggio audiovisivo poprio prima delle elezioni, e di sottoporre alla HAICA tutte le decisioni riguardanti il settore”.
Segretario generale
Fourti Salah
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