Alaa, nuova condanna per il blogger. Ecco la sua storia.

Alaa, nuova condanna a 5 anni.

Alaa Abdel-Fattah, l’attivista egiziano simbolo della primavera egiziano è stato condannato a cinque anni di carcere dal tribunale de Il Cairo per aver violato la controversa legge anti-manifestazioni promulgata recentemente dal governo Al Sisi. Alaa era stato arrestato nel novembre del 2013 dopo aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata.

La condanna arriva poche settimane dopo lo sciopero della fame iniziato da Alaa per protesta contro la sua incarcerazione e la repressione governativa. Con lui sono stati condannati anche altri 24 attivisti, incarcerati con la stessa motivazione, a pene detentive che vanno dai 3 ai 5 anni.

La decisione del tribunale è stata fortemente criticata dal gruppo parlamentare europeo ALDE, definendo la condanna come “sproporzionata”, e chiedendo la liberazione immediata di Alaa e degli altri attivisti condannati, e premendo perché le istituzioni europee facciano pressione sul presidente egiziano Al Sisi perché rispetti la legge ed i diritti umani nel Paese.  Recentemente è stata presentata anche un’interrogazione al parlamento europeo da parte di Eleonora Forenza del Gruppo della Sinistra europea. 

Chi è Alaa: Alaa Abdel Fattah è uno dei più noti attivisti politici egiziani. Comincia a far parlare di sé nel 2006 quando, intuendo le potenzialità del web come mezzo di promozione dei diritti umani, dell’informazione libera e della democrazia, fonda insieme a sua moglie Manal il blog “Manalaa” che vince il premio ‘Deutsche Welle International & Reporters sans frontières Weblog Award’.
E’ però soprattutto con la fase delle Primavere Arabe del 2011 che il suo nome torna alla ribalta delle cronache: a causa della sua partecipazione attiva alla Rivoluzione del 25 gennaio, dove ha seguito da vicino il processo di partecipazione dei cittadini nella stesura della nuova costituzione egiziana, ha subito in continuazione, minacce, intimidazioni, denunce e arresti. Il 30 ottobre 2011 stato nuovamente arrestato dallo SCAF (Consiglio Supremo delle Forze armate).

 Rilasciato il 25 dicembre è finito in carcere anche durante il Governo dei Fratelli Musulmani guidato dal presidente Morsi insediatosi nel 2012 e caduto con quella che viene definita la seconda rivoluzione il 30 giugno del 2013, con la salita al potere del generale Al Sisi. Con il nuovo governo sono arrivate per Alaa anche nuove incarcerazioni e nuove condanne, fino all’ultima di pochi giorni fa.

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