Offese a Cecilie Kyenge, lettera di ENAR

 Offese all’ex ministro Kyenge, COSPE aderisce alla lettera di ENAR.

 L’ENAR (Rete Europea contro il Razzismo) ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio Renzi, ai Presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso e ai capigruppo parlamentari italiani in merito alla decisione della Giunta del Senato di non autorizzare i procedimenti penali a carico del senatore della Leg Nord Roberto Calderoli. Il vice-presidente della Camera si era reso autore nel luglio 2014  di offese razziste nei confronti di Cecilie Kyenge, in cui l’ex ministro dell’Integrazione era stata paragonata ad un orangutan.

“Le organizzazioni sottoscritte esprimono – si legge nella lettera – la propria profonda preoccupazione riguardo la recente decisione della Giunta delle Elezioni e delle Immunità Parlamentari del Senato di proporre all’assemblea di ritenere insindacabile la frase del Senatore Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato della Repubblica, fatto per il quale è in corso un procedimento a carico dello stesso Senatore”.

L’asserzione di Calderoli, continua la lettera “è una chiara manifestazione verbale di ‘afrofobia’, atta a disumanizzare Cécile Kyenge comparando il suo aspetto fisico a quello di un animale e pertanto a incoraggiare l’odio razziale. Questo avvenimento non è un caso isolato e indica chiaramente la mancanza di volontà politica di riconoscere e condannare gli episodi di razzismo nonché l’uso di linguaggi razzisti o xenofobi nei discorsi politici”.

In seguito all’offesa in questione Roberto Calderoli aveva mantenuto la carica di Vice Presidente del Senato; “Per queste ragioni – conclude la petizione – vi esortiamo ad attuare le necessarie e appropriate procedure contro Roberto Calderoli e a sanzionare ongi episodio di retorica razzista e xenofoba da parte di titolari di cariche pubbliche nel futuro”.

 In particolare l’Enar chiede, tra l’altro che il Senato modifichi la precedente decisione della Giunta di respingere la proposta del Senatore Crimi e permetta di conseguenza alla magistratura di procedere contro Roberto Calderoli, ma anche che le autorità prendano provvedimenti per istituire l’obbligo di revoca del finanziamento pubblico ad organizzazioni che promuovono il razzismo, incluso il finanziamento pubblico ai partiti politici, e che Senato e Camera si impegnino seriamente a esaminare i casi di contenuto razzista o xenofobo nei discorsi politici, e a complementare le richieste di revoca dell’immunità parlamentare, quando attinente, con sanzioni interne e/o procedimenti disciplinari.

 

 

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