Enrico Rossi in Tunisia: ‘ma la missione deve essere in patria’

In Tunisia è stato proclamato lo stato d’emergenza, in Europa sono aumentati ulteriormente i controlli su frontiere  e migranti. Queste alcune delle risposte politiche, tutte in senso repressivo e securitario, dopo gli eventi del 26 giugno in  Francia, Tunisia e Kuwait, cioè durante il primo venerdì di quello che sarà ricordato come un ramadan di sangue e violenza.  Quali sono invece le risposte “territoriali” ? Quelle dei politici locali che da sempre conducono progetti di cooperazione decentrata con i Paesi del Maghreb e in particolare con la Tunisia.  Alla vigilia del viaggio di  Enrico Rossi, il senatore della Regione Toscana, in Tunisia e Algeria,  ecco alcuni spunti e riflessioni che Lara Panzani, nostra responsabile per quest’area, ha scritto per “Altracittà”. Ne riportiamo alcuni stralci:  

“La Regione Toscana opera in Tunisia ed in altri Paesi dell’area finanziando (con fondi sempre più ridotti, data la falcidie della spending review) vari progetti di cooperazione che, grazie alle associazioni che lavorano sui territori, contribuiscono a creare dei ponti di dialogo. Questi interventi possono fornire nuove chiavi di analisi, comprensione, rilevazioni di quel malessere che può pericolosamente radicalizzarsi. Non è un caso se dai territori periferici della Tunisia o del Marocco provenga la maggior parte dei giovani che va a formarsi in Siria per unirsi alla Jihad. Sarebbe importante cogliere questa possibilità di comprensione per portare qualcosa indietro da questi viaggi, e verrebbe da dare un consiglio anche al Presidente della Regione Toscana, che può vantare esperienze importanti sia sul fronte della cooperazione che su quello della accoglienza: al rientro dalla Tunisia,  la tappa successiva deve essere Roma, guardando a Ventimiglia (…) E allora la missione di Rossi dev’essere in patria, deve costruire modelli di analisi e di dialogo che al momento mancano totalmente nel governo dell’Italia e dell’Europa, deve dare prospettive di medio lungo termine a sperimentazioni importanti di pratiche di accoglienza e convivenza”.

Leggi i progetti di COSPE e Regione Toscana  in Tunisia 

 

 

 

 

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