Sabir Maydan: il Mediterraneo si incontra a Messina

Arrivano da Siria, Egitto, Tunisia, Marocco e Gaza ma anche, da Turchia, Grecia, Spagna e Francia. Sono i 20 ospiti internazionali, tra attivisti, artisti, intellettuali, che parteciperanno alla seconda edizione di Sabir Maydan: il primo forum della cittadinanza mediterranea organizzato da COSPE nell’ambito del Sabir Fest, cultura e cittadinanza mediterranea (Messina 8-11 ottobre).    

Tra le esperienze a cui daremo voce ci sono quelle di Malek Adly, giovane avvocato egiziano dell’Egyptian Center for economic and social rights (Ecesr)  che assiste vittime delle violazioni dei diritti umani e che ha lasciato da poco il Paese di fronte alla crescente repressione esercitata sugli attivisti dall’attuale governo, ci sono quelle di Fariza Beseiso tra le fondatrici di Women Initiative for equity (Wife) di Gaza e quella di Mariah Al Abdeh, direttore esecutivo di Women Now for development (Sfd) Souryat, un’associazione dedicata a rafforzare il ruolo delle donne siriane e di formare una rete per la difesa dei diritti e la partecipazione politica delle donne. Mariah, che attualmente vive a Parigi, è anche una delle fondatrici del Movimento siriano non violento.  Con lei ci sarà anche Hozan Ibrhain, attivista suo connazionale che, a causa della diaspora siriana, vive a lavora a Berlino dove si è rifugiato e ha fondatoCitizens for Syria, un’associazione che sostiene la società civile in Siria.  

Sabir Maydan è infatti il primo forum costituito da attivisti che lavorano insieme per la promozione della cittadinanza mediterranea: l’anno scorso il forum ha presentato nove dialoghi che grazie agli ospiti hanno affrontato alcune tra le questioni più attuali legate all’idea della cittadinanza mediterranea: diritti umani, equità e giustizia sociale, indipendenza generale di media e social network, diritti delle donne, arte come motore di cambiamento sociale, religione e fondamentalismo. Sei mesi dopo, durante il Tunisi World Social Forum 2015, Cospe Onlus e i suoi partner hanno colto l’occasione per elaborare una “tappa intermedia” di Sabirmaydan, servita a rafforzare i partenariati e le alleanze.

Questa seconda edizione messinese servirà non solo per fare il punto su le tante questioni aperte e che investono il Mediterraneo (libertà di espressione, mobilità, migrazione, diritti delle donne, l’islam e la politica e l’economia sociale, attivismo e spazi urbani) ma anche a dare più concretezza al concetto di cittadinanza mediterranea con progetti e campagne comuni che saranno discusse dai partecipanti. 
Ma Sabir Maydan (piazza in arabo) come una piazza vuole essere aperta e arrivare alle persone. Grazie ai 10 dialoghi organizzati in vari spazi della città sarà possibile ascoltare le storie e le esperienze di vita, di attivismo e resistenza di chi vive e lavora in zone che raramente i media riescono a raccontare o su cui si affollano stereotipi e approssimazioni. Sabir Maydan  anche per questo presenta una sezione documentaristica in collaborazione con Il “Terra di tutti Art Festival”, cinema sociale dal sud del mondo, che si svolge in contemporanea a Bologna. 

Il Sabir Maydan è dedicato a Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita rapito in Siria  il 29 luglio 2013 e a Wafaa Charaf è una giovane attivista del “Movimento del 20 Febbraio”,  al blogger e attivista egiziano Alaa Abd El Fattah, amico ed ex collaboratore di COSPE,  condannato a 15 anni di carcere e Alex Langer, politico ambientalista, scomparso 20 anni fa.

Il programma completo – Tutte le info, gli ospiti, gli incontri (in italiano e in inglese) su: www.cospe.org/sabirmaydan2015

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