‘L’orrore è vicino. Ma viene da lontano’. Solidarietà e riflessioni su Parigi

Esprimiamo grande solidarietà alle vittime degli attentati parigini, alle loro famiglie e al popolo francese tutto che si trova a fronteggiare l’orrore da vicino – dice Fabio Laurenzi presidente di COSPE. Consapevoli anche che il difficile arriva adesso. Quali le conseguenze? Da COSPE un appello perché noi, come associazioni, come società civile e anche come singole persone responsabili non si faccia il gioco dei terroristi, continuando a seminare terrore con le parole e le generalizzazioni. E’ facile infatti oggi parlare di scontro di civiltà, di guerra di religione. E’ facile ed è quello che i terroristi si aspettano.

Come COSPE oggi la nostra solidarietà va alle vittime degli attentati di Parigi e anche a tutte le vittime dei conflitti in atto e degli attentati che in questi ultimi mesi stanno insanguinando tanti dei paesi dove lavoriamo da anni: Tunisia, Egitto, Libano. La strategia è la stessa e l’orrore anche, ma ricercare le cause nella Religione vuol dire indicare il dito e non la Luna.  

I terroristi – continua Laurenzi – hanno tanti nemici, non solo e non tanto “la società occidentale” ma tutti i governi democratici e tutti quei musulmani che non ci stanno ad essere assimilati a estremisti religiosi. I terroristi hanno invece come complici tutti i governi dittatoriali, le ingiustizie sociali, i conflitti che si incancreniscono e che vengono alimentati da logiche che poco hanno a che fare con la religione ma piuttosto con il potere politico ed economico, dalla Siria alla Libia all’Afghanistan. Per questo occorre oggi , dopo il dolore, recuperare onestà intellettuale e lucidità di analisi che non venga presa per “buonismo”.  

In questi giorni sarà dunque fondamentale dare una risposa forte e univoca da parte della società civile: chiedere la chiusura delle frontiere o accanirsi contro gli immigrati significa non aver compreso l’origine del male. Significa ancora una volta voltare la faccia e seguire la strada più comoda e populista che politici e mezzi di informazione xenofobi  utilizzeranno per raggranellare voti e chiedere più controllo, più sicurezza. Avendo ben chiaro ormai che tutto questo non ci mette al riparo  da attacchi e estremismi. Il fatto che l’orrore sia più vicino non ci autorizza a dimenticare quello che accade nel resto del mondo. Perché ci riguarda da vicino ed è nostro compito come persone, come organizzazioni non governative, come società civile reagire invocando una pace che può venire solo da nuovi equilibri e scenari mondiali”.  

Nella foto: un momento del presidio davanti al Consolato francese di Firenze

 

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