A rischio la sopravvivenza dei Dogon, antica popolazione del Mali
Il Mali e la popolazione dei Dogon sono tra gli esempi più emblematici di quel fenomeno che colpisce tutta l’Africa che è l’”accaparramento di terre” e lo sfruttamento delle risorse da parte di multinazionali e governi. Se ne parla a Bologna il prossimo 19 aprile (Centro Amilcar Cabral, Via San Mamolo, 24 ore 20.30) con il convegno “Gestione comunitaria dell’acqua e delle risorse naturali nel Paese Dogon (Mali)” a cura di Metis Africa e COSPE.
La gran parte dell’Africa è infatti afflitta dai problemi derivanti dalla sottrazione dell’acqua, della terra e delle altre risorse naturali allecomunità locali che praticano forme di agricoltura e allevamento in grado di preservare il più possibile un ecosistema sempre più fragile e sempre più esposto ai cambiamenti climatici.
L’accaparramento dell’acqua e della terra viene praticato dalle multinazionali, con la facilitazione e l’avvallo dei governi locali, in funzione della produzione dei biocarburanti, delle colture transgeniche e di tutto ciò che l’agroindustria impone nel mercato globale. Gli effetti di questa “nuova corsa all’oro” sono tragici per le popolazioni locali: penuria alimentare, sfruttamento selvaggio della manodopera, aumento della mortalità infantile, distruzione degli ecosistemi e infine migrazione verso le grandi aree urbane sovrappopolate e incapaci di offrire una speranza concreta di degna sopravvivenza.
Il Mali, tra i Paesi più poveri al mondo, insieme ad altri Stati del Sahel, in Africa occidentale, subisce gli effetti devastanti della siccità e dell’accaparramento dell’acqua e della terra in una situazione in cui guerra e terrorismo rendono l’esistenza della popolazione sempre più problematica e precaria.
I Dogon sono una popolazione che abita l’altopiano, la pianura e la parete rocciosa o falesia che si trova a est del Mali, circa 100 km a sud di Timbouctou. Vivono di agricoltura: si tratta di contadine e contadini che curano gli orti, laddove resiste un po’ acqua. I Dogon vivono da secoli in un ecosistema fragilissimo, comunque tutelato da pratiche e saperi derivati da un’antica gestione partecipata e comunitaria delle risorse naturali.
Intervengono
Luca Jourdan, Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Università di Bologna – Crisi e coscienza ambientale in Uganda
Silvia Bergamasco, Responsabile Africa Occidentale COSPE – Il saccheggio delle risorse naturali: il fenomeno del water e del land grabbing in Africa Occidentale
Roberto Maisto, Metis Africa – Presentazione del progetto “Nommo” nel paese Dogon
Apam Dolo, rappresentante della cultura orale dogon, Sangha (Mali) L’acqua e la terra nella visione di una società tradizionale