20 ANNI DOPO: UNA RIFLESSIONE SULLA GUERRA IN BOSNIA ERZEGOVINA

20 ANNI DOPO: UNA RIFLESSIONE SULLA GUERRA IN BOSNIA ERZEGOVINA 20 DOPO LA DISTRUZIONE DEL PONTE VECCHIO DI MOSTAR

9 novembre 2013 ore 10.00 – 17.30 (Firenze, Palazzo Vecchio- Sala della Miniatura)
Durante l’evento saranno proiettati degli estratti dal documentario: “Quello che resta” di Antonio Martino prodotto dalla Bofilm.

Firenze, 6 novembre 2013 – Il 9 novembre del 2013 ricorre il ventennale della distruzione dello Stari Most, il Ponte Vecchio di Mostar. La distruzione dello Stari Most rappresentò, anche simbolicamente, la definitiva separazione della città di Mostar in due parti, sancendone la divisione e la fine di un sistema di convivenza tra le comunità che era stato alla base della creazione della Jugoslavia. La tragedia della ex Jugoslavia e gli orrori della guerra furono anche la causa scatenante di un grande impegno di solidarietà tra gli enti locali e la società civile Italiana e in particolare quella Toscana che continua ancora oggi.

A 20 anni dalla distruzione dello Stari Most di Mostar ed a 18 anni dalla firma degli Accordi di Dayton, COSPE, Regione Toscana, Cesvot, Commissione Cultura del Comune di Firenze e con il patrocinio del Comune di Firenze e la collaborazione di Oxfam Italia, la Caritas, Centro Nord-Sud tutti membri del Tavolo Europa della Regione Toscana, propongono una giornata di dibattito (9 novembre 2013, palazzo Vecchio, sala della Miniatura, 10-17.30) sul tema della Pace in Bosnia Erzegovina, dell’impegno della comunità internazionale e della Toscana verso la Bosnia Erzegovina.
Tra gli interventi: Paolo Palchetti, Università di Macerata, Aldo Bonomi – A.A.S.TER e Lapo Pistelli – Vice Ministro Affari Esteri. Con la partecipazione di Murat Coric – Presidente del Consiglio Comunale di Mostar. Modera Wlodek Goldkorn, de L’Espresso.

L’evento si articolerà in due momenti: una conferenza che analizzerà, grazie ad esperti, studiosi e ospiti da Mostar, i percorsi politico-sociali intrapresi dalla Bosnia Erzegovina nel dopoguerra, analizzando le cause del persistere delle divisioni, contribuendo ad individuare possibili percorsi di pacificazione e un convegno che celebri e ricordi il ruolo e l’impegno del volontariato Toscano verso le popolazioni della Bosnia Erzegovina con la partecipazione dei rappresentanti di ong, istituzioni e associazioni di volontariato da vent’anni lavorano in Bosnia.

A questa seconda parte si chiede in particolare di tornare a riflettere sull’impegno da parte del volontariato e degli enti locali italiani e toscani perché, se la guerra determinò un grande moto di solidarietà verso la Bosnia Erzegovina portando un ampio numero di attori del territorio ad intervenire in aiuto delle popolazioni colpite dal conflitto, oggi di tutto questo, oltre che dei tragici fatti determinati dalla guerra, si sta progressivamente perdendo memoria.

La commemorazione del 9 novembre sarà dunque il momento per interrogarsi sui percorsi di cooperazione e di solidarietà internazionali intrapresi dalla comunità internazionale e dalla Toscana nella convinzione di gran parte degli attori coinvolti che la vera pacificazione della Bosnia Erzegovina possa essere cercata attraverso l’impegno politico delle istituzioni internazionali ed attraverso il comune percorso di integrazione nell’Unione Europea.

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