EGITTO: CHE VINCANO I DIRITTI E LA DEMOCRAZIA

Dopo quasi 20 giorni di manifestazioni, battaglie, centinaia di morti e migliaia di feriti la situazione politica in Egitto ? ancora in stallo. Crediamo che sia il momento che la situazione si sblocchi e si trovi una soluzione che permetta di andare incontro alle richieste di gran parte del popolo egiziano, stanco di vivere nella povert?, nella mancanza di diritti e di libert?.

Quello che auspichiamo, appellandoci alle autorit? internazionali, ma anche al nostro Governo che finora si ? incredibilmente pronunciato per il mantenimento dello status quo, ? che cessino le violenze e gli arresti di attivisti in atto in questi giorni, e che anche dall?esterno si faccia pressione per una transizione veramente democratica, che garantisca alle persone che oggi sono in piazza di vedersi rappresentate nel prossimo Governo, che le prossime elezioni in Egitto siano veramente libere, che nasca e cresca il pluralismo d?espressione tanto politico che culturale e religioso. Ancora oggi molti egiziani che credono in questi valori sono in piazza e non convinti dalle parole che vengono da Mubarak e dal suo entourage (dimissioni dal partito e passaggi di potere al suo establishment) . E? compito delle forze democratiche internazionali a questo punto garantire che la transizione si compia nel migliore dei modi, che la pacifica rivoluzione di giovani donne e uomini che dal 25 gennaio sono scesi in piazza per far sentire la loro voce non venga strumentalizzata o che torni indietro come un boomerang sul popolo egiziano oggi confuso per la mancanza di sicurezza in cui ? stato lasciato il Paese e per i morti, per le migliaia di manifestanti incarcerati e picchiati. Crediamo che la rivoluzione egiziana debba rappresentare un?opportunit? per la politica internazionale e non una nuova prova di equilibrio delle forze internazionali che continuano a far prevalere il ruolo strategico dell?Egitto, sentinella contro un presunto integralismo e difensore degli interessi di UE e USA nel Medioriente, a scapito del popolo egiziano. Mubarak ha a lungo giocato con lo spauracchio del fondamentalismo islamico a cui lui rappresenterebbe un freno, ma la piazza di oggi dimostra che esiste una societ? civile laica e organizzata, forte e combattiva. Negli ultimi dieci giorni nessuna parola di condanna vera o vera presa di posizione ? stata espressa n? da Usa, n? dall?UE n? tanto mento dall?Italia. Questo non fa che aumentare il caos da un lato e lo stallo dall?altro.

Un clima di paura, di sbando e di intimidazione anche nei confronti dei media stranieri, negli ultimi giorni sotto attacco, non deve permettere che si perda di vista l?obiettivo principale delle manifestazioni: i diritti e la democrazia chiesti dalla popolazione. COSPE, che dal 1998 lavora in Egitto con progetti incentrati sul diritto all?istruzione, al lavoro, all?ambiente, all?organizzazione e alla partecipazione cittadina, in collaborazione con le ong egiziane e con le istituzioni locali, ? da sempre impegnato con i pi? deboli, a tutti coloro che della mancanza di diritti e della povert? sono le prime vittime: le donne, i giovani, le bambine e i bambini. Molte delle persone con cui lavoriamo sono oggi tra i protagonisti della rivoluzione egiziana. Invitiamo per tanto tutti, anche dall?Italia, a sostenere i manifestanti pacifici e le loro idee di libert? e di pace.
COSPE aderisce all?appello di Amnesty per la liberazione degli attivisti dei diritti umani scomparsi durante le manifestazioni e che continuano a scomparire, in particolare gli attivisti appartenenti al Movimento 6 Aprile, al movimento Youth of Justice and Liberty e alla National Association for Change.

Pamela Cioni Responsabile ufficio stampa – COSPE (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) via Slataper, 10 – 50134 ? Firenze – Tel. +39 055 473556 – Cell. +39 3382540141 – www.cospe.org

COSPE ha presentato al Tavolo Mediterraneo della Regione Toscana il seguente documento di discussione e sta concordando con la Regione Toscana l?organizzazione di una conferenza internazionale per parlare della situazione del Medioriente.

COSPE sar? infine promotore di una interrogazione parlamentare e di una in Giunta regionale per sollecitare il Governo italiano e il governo regionale a fare pressione sul governo egiziano perch? applichi immediatamente le riforme a cui si ? dichiarato pronto. Tra queste: garantire la sicurezza dei manifestanti, cancellare la legge d?emergenza in vigore da trenta anni, riformare la costituzione per consentire l?eleggibilit? dei partiti, avviare una indagine sui crimini compiuti dalle forze di polizia durante le proteste di piazza. Vi terremo aggiornati su ulteriori sviluppi.