EGITTO: DOPO IL GIORNO DELLA RABBIA IL GIORNO DELLA VERITA’


APPELLO DA COSPE A SEGUIRE DA VICINO LE VICENDE EGIZIANE: LA SITUAZIONE NELLE CARCERI E’ PESSIMA, MIGLIAIA I FERITI CHE NON POSSONO FARSI CURARE IN OSPEDALE PER PAURA DI RAPPRESAGLIE DELL’ESERCITO.  PER OGGI ATTESA UN’IMPONENTE MANIFESTAZIONE CHE DECRETERA’ LE SORTI DI QUESTA RIVOLTA E DEL GOVERNO DI MUBARAK.    

 Firenze, 28 gennaio – Stiamo assistendo a un momento storico: la rivolta del Maghreb. Dalla Tunisia all’Egitto passando per l’Algeria la protesta di migliaia di persone contro regimi opprimenti e liberticidi sta estendendo la sua forza fino allo Yemen.

Dopo il successo della Tunisia e la cacciata del presidente  Ben Ali la rivolta si è estesa contagiosa anche all’Egitto dove in questi giorni si sta combattendo un vero braccio di ferro tra manifestanti ed Esercito. Dopo il “giorno della Rabbia” del 25 gennaio, è attesa per oggi un’altra imponente manifestazione che ha convocato tutti dopo la preghiera delle 13.00 nelle moschee di tutta la città. 

Sono giorni convulsi caratterizzati da una grande mobilitazione dei social media e della cosiddetta informazione alternativa, quella più libera anche in paesi sottoposti a censura, quella più usata da giovani per convocarsi, organizzarsi, contarsi. Proprio come è accaduto per la manifestazione del 25 gennaio scorso al Cairo, Suez e Alessandria,quando più di 30.000 persone sono scese in piazza. Un successo che ha però avuto il suo prezzo da pagare in termini di arrestati (ad oggi se ne contano 1000), di morti (5 ufficiali dall’inizio degli scontri) e di feriti, migliaia.

Come COSPE, ong che lavora nel Paese fin dal 1998 ed è presente in questi giorni in Egitto con personale espatriato che ci aggiorna costantemente sull’evoluzione delle vicende, riteniamo che in un momento come questo anche l’attenzione dei media italiani, tv radio, siti, debbano concentrarsi sugli eventi egiziani. Seguirli da vicino vuol dire anche impedire che la polizia agisca indisturbata e coperta, vuol dire impedire che vengano trasmessi solo messaggi di comodo per il Governo che tenta di agitare lo spauracchio del fondamentalismo islamico di fronte all’Occidente. Anche se finora in  piazza si è vista solo società civile organizzata. I tanto temuti Fratelli Musulmani hanno aderito solo ieri sera alla manifestazione e non sono certo tra gli organizzatori. Esiste anche in Egitto una società laica e impegnata che vuol far sentire la propria voce.  Da ieri notte internet è stato oscurato e i cellulari bloccati. Anche  da Al Jazeera dicono  che il segnale satellitare è disturbato. Crediamo che purtroppo tutto questo preluda a uno scontro frontale e finale tra manifestanti e Esercito, questo pomeriggio. Sarà una vera prova di forza e come ong crediamo che sia nostro dovere sostenere la lotta per li diritti e  la libertà di espressione.  

La pagina più attiva e aggiornata: www.facebook.com/elshaheeed.
altre notizie sul nostro sito: www.cospe.org

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento