“Mo(r)s maiorum”: ordinanza contro i migranti irregolari

Firenze,  2 ottobre  2014 – Con l’ordinanza del Consiglio d’Europa n. 11671/14 del 10 luglio 2014 a circolazione limitata (e resa nota dal sito Statewatch), il cui soggetto è Joint Operations “Mos Maiorum”, i Paesi dell’UE, sotto la guida della Presidenza del semestre italiano e il coordinamento della Direzione Centrale per l’Immigrazione e la Polizia di Frontiera del Ministero dell’Interno italiano si apprestano a lanciare una “retata” poliziesca su scala continentale, sponsorizzata da Frontex: l’operazione Mos Maiorum.

Dal 13 al 26 Ottobre, 18.000 agenti di polizia di tutti i Paesi membri dell’Unione e quelli associati all’accordo di Schengen  saranno mobilitati – a spese dei contribuenti – per dare la caccia ai “migranti irregolari ” e sans-papiers di tutta Europa. Controlli forzati, posti di blocco, interrogazioni e probabile detenzione nei CIE in attesa di espulsione e arresti,  sono previsti nelle stazioni e aeroporti del continente, ai confini dell’Unione così come all’interno dello spazio di circolazione di Schengen. L’iniziativa mostra una perfetta continuità – e non una delle svolte annunciate dall’Italia sulle politiche del Mediterraneo –  con l’approccio poliziesco e repressivo delle politiche europee, del programma di Stoccolma e degli Accordi di Dublino che, secondo i dati resi noti dall’OIM (Organizzazione Internazionale  delle Migrazioni) lo scorso 29 settembre, sono responsabili della morte di 40.000 persone dal 2000, e più di 3.000 solo quest’anno nel solo Mediterraneo, che rimane la frontiera più pericolosa al mondo.

Proprio il 3 ottobre cade l’anniversario del tragico naufragio di Lampedusa, in cui persero la vita 366 migranti. Eppure l’Europa si barrica dietro una fortezza culturale e militare, e rifiuta di prendere atto del proprio fallimento: la complessità delle migrazioni non si affronta a colpi di repressione militare e facili slogan in piazza. Da anni le organizzazioni della società civile del Mediterraneo, segnalano che un’alternativa è possibile. Proprio in questi giorni si svolgono a Messina e a Lampedusa  incontri  di reti, di attivisti e di tanti esponenti della cultura dei Paesi mediterranei. Appuntamenti che mettono in luce l’urgenza di un cambio di rotta, che rimetta in discussione non solo le politiche migratorie dell’UE, ma anche le misure che ne sono all’origine: accordi di libero scambio iniqui, sostegno indefesso delle nostre “democrazie” a dittature militari corrotte, accaparramento delle risorse. In un continente in profonda crisi sociale ed economica, circondato da conflitti (dalla Siria all’Ucraina, da Gaza alla Libia), la minaccia alla sicurezza dell’Europa non può essere rappresentata dalla migrazione di uomini e donne che inseguono un sogno di dignità, lavoro e pace.

COSPE condanna l’operazione Mos Maiorum, e chiede al  Governo italiano di non perseguire coloro che ha salvato dal naufragio con l’operazione Mare Nostrum, aderendo a questa retata disumana ed inutile. Tale operazione contraddice totalmente gli impegni assunti dal Ministro Pistelli di fronte ai rappresentanti della società civile europea a Firenze, in occasione dell’inaugurazione del semestre italiano di presidenza UE. Chiediamo con urgenza una presa di posizione al Ministro Pistelli, e garanzie al Ministro Alfano sul pieno rispetto dei diritti umani e della Convenzione di Ginevra sui rifugiati.  Ci aspettiamo di meglio dalla politica, pretendiamo un’altra Italia e un’altra Europa. Il nostro Mos Maiorum non è quello della paura e della repressione. La cultura, la tradizione europea e mediterranea in cui ci riconosciamo è quella dell’incontro e del dialogo.

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PER INFO: Pamela Cioni – Ufficio stampa – COSPE – tel. 055473556  – CELL. 338 2540141 – cioni@cospe-fi. it  – www.cospe.org

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