PROGETTO FONDAZIONI4AFRICA SENEGAL

Conoscere il Senegal grazie alla collaborazione tra associazioni migranti e scuole italiane, l?educazione interculturale tra gli studenti, la cooperazione decentrata e il partenariato tra scuole dei due paesi: sono questi gli obiettivi del progetto ?Fondazioni4Africa? che, ad un anno dall?avvio, ? stato presentato sabato 31 ottobre nell?aula magna dell?istituto Superiore Roncalli ? Sarrocchi di Poggibonsi, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, COSPE (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) e CASTO (Coordinamento delle associazioni di senegalesi della Toscana).
?Fondazioni4Africa? ? un?iniziativa che vede impegnate per la prima volta insieme quattro fondazioni di origine bancaria,Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariparma, Fondazione Cariplo e Fondazione Monte Paschi di Siena, in un progetto che prevede due interventi nel Nord Uganda e in Senegal.

<Volevamo fare in modo ? ha osservato il presidente della Fondazione Monte dei Paschi, intervenendo all?evento – che le iniziative svolte singolarmente dalle fondazioni avessero una logica diversa per superare la dispersione degli investimenti e aumentare l?incisivit? delle attivit?. Noi abbiamo adottato un doppio percorso: affiancare grandi organizzazioni internazionali e nazionali e supportare anche le piccole associazioni che per? svolgono importanti iniziative a sostegno di realt? in Africa. La missione di una fondazione ? mettere al centro la persona umana che ? l?oggetto dei nostri pensieri, delle nostre azioni>.

L?iniziativa ?Fondazioni4Africa ?Senegal? vede le Fondazioni, unite anche per sostenere attivit? di educazione alla mondialit? e di conoscenza della realt? senegalese nelle 4 regioni italiane di provenienza (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana) lavorando in collaborazione con alcune ong italiane, tra cui COSPE. Il progetto si rivolge a 16 scuole italiane, 4 in Senegal, educatori e operatori sociali nel settore informale (enti pubblici e privati, ong, associazioni), ma anche alle comunit? locali e alla cittadinanza.
Grazie al progetto sono stati realizzati percorsi didattici di educazione allo sviluppo e laboratori interculturali pratici che hanno affrontato temi come le migrazioni fenomeno globale; la storia del Senegal; la comunicazione interculturale. Durante la giornata del 31 ottobre ? stato proiettato anche il video delle attivit? realizzate nell?ambito del progetto durante questo primo anno: ?Migrazioni e co-sviluppo: un ?opportunit? di dialogo?.
Dopo l?introduzione ed il saluto della preside del Roncalli, Caterina Bigoli, che ha ricordato il lavoro svolto nella sua scuola in tema di conoscenza e solidariet? internazionale, il dirigente dell?ufficio scolastico provinciale Luigi Sebastiani, rivolgendosi all?affollata platea di studenti (oltre che alcune classi del Roncalli c?erano anche folte rappresentanze del Don Bosco-Cennini e del liceo Volta di Colle Val d?Elsa) ha sottolineato come l??niziativa sia stata <un?occasione per toccare con mano le esperienze di altri popoli e di altre persone, vedere i valori della solidariet?. Voi ragazzi avete dentro un seme che ? stato coltivato dai vostri insegnanti che vi hanno preparato a vivere questa esperienza>.
Bianca D?Amato, assessore alle politiche educative e pari opportunit? del Comune di Poggibonsi ha sottolineato come l?amministrazione comunale sia impegnata in termini di solidariet? e di promozione del diritto alla cittadinanza con particolare attenzione alle donne madri e lavoratrici senegalesi. .
Marzia Sica, responsabile del progetto per il Senegal per conto delle Fondazioni, e che ha coordinato l?incontro, ha osservato come i veri protagonisti siano le ong e i partner locali: questa ? la strategia di fondo del progetto Fondazioni4Africa.
Gli operatori di , dalla presidente Federica Masi, ad Anna Meli e Margherita Longo, insieme ad altri operatori senegalesi, hanno approfondito i temi del progetto illustrando quello che ? stato fatto nelle scuole e rammentando come in Toscana siano state coinvolte due scuole a Prato, una a Firenze e una Poggibonsi. (il Roncalli). Un?azione da proseguire, anche in collaborazione con le associazioni di senegalesi presenti sul nostro territorio, in considerazione anche del fatto che sono oltre 6.300 i senegalesi nella nostra regione. <Questo progetto, che mette in rete tanti attori diversi come Fondazioni bancarie, ong, associazioni di immigrati e scuole ? ? stato rilevato ? rappresenta una innovazione per la Toscana e una grande opportunit? di crescita per tutti i soggetti coinvolti. Come COSPE siamo particolarmente contenti di lavorare, all?interno di un unico progetto, sia sul fronte dell?immigrazione, mettendo al centro il protagonismo delle associazioni di immigrati nei territori di riferimento, che sul fronte della cooperazione internazionale. Vorremmo continuare a lavorare, anche oltre questo progetto, con le associazioni di immigrati senegalesi in Toscana, in particolare sul tema del co-sviluppo?.
Interessante la testimonianza di Aissatou Ndiye coordinatrice in Senegal di ACRA, una ong presente in quel Paese a partire dagli anni ?80, che ha ricordato l?attivit? di micro credito portata avanti nella regione di Combonau e quella di formazione di 8 educatori in Lombardia. Della delegazione anche Aliourne Sarr che ha preso successivamente la parola sottolineando come. . Tra le azioni svolte quello di chiedere ai ragazzi senegalesi come vedono l?Italia: un Paese perfetto ? stata la risposta. Attraverso i racconti degli studenti italiani e tramite i vari percorsi di educazione allo sviluppo il mito Italia ? stato ridimensionato offrendo uno spaccato pi? vero. Ed ? stata poi avanzata la proposta per uno scambio: ragazzi senegalesi in Italia e italiani in Senegal: .
Diop Mbaye, per CASTO ha espresso soddisfazione di vedere la sala cos? piena di ragazzi: . Numerosi gli interventi di altri appartenenti alla comunit? senegalese a cui gli studenti hanno rivolto anche diverse domande. Tra di essi anche quello di Abdoul Aziz Sek, presidente della comunit? senegalese in Val d?Elsa che ha espresso una speranza: come gli Stati Uniti hanno ora il presidente Obama, che un giorno anche un?istituzione della Val d?Elsa possa avere al vertice una persona di origine senegalese. Allora sarebbe stata raggiunta la vera integrazione.

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