Questa è l’Europa (e l’Italia) che non vogliamo. La fine di Mare Nostrum e l’irrilevanza europea nella protezione delle vittime di guerre e crisi umanitarie

Roma, 17 ottobre 2014 – “L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di aver salvato oltre 140 mila persone, uomini, donne e bambini da morte certa e dovrebbe vedere questo un tema forte nel consesso europeo. Per il ministro sembra invece che conti di più il risparmio di alcuni milioni di euro e il mantenimento del consenso elettorale di una parte politica, nutrita con giustificazioni ciniche che indicano Mare Nostrum come fattore di attrazione dei migranti” – Francesco Petrelli, portavoce di CONCORD Italia, commenta così le dichiarazioni del Ministro Alfano sulla fine di Mare Nostrum – “Mare Nostrum ha un significato etico e politico che va ben oltre l’impegno di rimanere all’interno della soglia del 3% del deficit sul bilancio pubblico. Altre personalità politiche del Governo sembrano esserne più consapevoli, ma non si spendono per un confronto politico orientato al suo mantenimento.”

Le dichiarazioni del Ministro Alfano vengono dopo quelle effettuate dal direttore di Frontex sull’estraneità dell’operazione Triton rispetto al salvataggio di vite umane.

Queste indicazioni confermano l’assenza di un accordo tra i Paesi Membri dell’Unione Europea a favore di iniziative umanitarie per scongiurare la morte di migliaia di persone nel Mediterraneo. Ancora una volta” – dichiara Andrea Stocchiero, coordinatore del gruppo migrazioni e sviluppo di CONCORD Italia – “l’Unione europea mostra il suo volto cinico e ipocrita, e l’Italia la sua inanità nel sostenere per una volta una posizione chiara, forte e umanitaria, ispirata ai più alti valori di tutela della vita umana, a prescindere dai confini degli Stati-nazione.”

 Siamo coscienti che Mare Nostrum rappresenta una politica di riduzione del danno che non entra nel merito della cause delle migrazioni: le guerre e l’insicurezza nel Vicino Oriente. L’attivazione di corridoi umanitari e di più vasti piani di reinsediamento, ma soprattutto un forte impegno politico per la risoluzione e la prevenzione dei conflitti, sono le principali misure che l’Unione Europea dovrebbe mettere in atto.

Chiediamo perciò al Governo e al Parlamento Italiano di proseguire con decisione con l’operazione Mare Nostrum, di discutere al più presto su un approccio comprensivo, di politica estera ed interna, del nostro paese e dell’Unione Europea sui conflitti, la protezione internazionale, l’accoglienza di profughi e il rilancio di una politica mediterranea per lo sviluppo umano.Infine auspichiamo che la Task Force sul Mediterraneo arrivi al più presto ad una proposta sui corridoi umanitari, come del resto previsto nella sua comunicazione del Dicembre 2013.

 Ufficio stampa francesco.verdolino@hotmail.it 3398129813

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