Cosa abbiamo fatto con il 5×1000
I fondi raccolti dal 5×1000 sono stati dedicati ai progetti “+Donna” di COSPE in Afghanistan, Albania, Angola, Argentina, Cina, Egitto, Palestina, Senegal e Somalia.
A Kabul nonostante la situazione per le donne continui a peggiorare, più di 300 donne all’anno continuano a rivolgersi al Centro per ricevere un’istruzione, molte di loro oggi hanno un lavoro e hanno la consapevolezza di avere e di dover combattere per i propri diritti. In Swaziland più di 400 ragazze hanno creato con noi, in 10 scuole i Girls Club, insieme a loro abbiamo distribuito migliaia di manuali e creato un video su come difendersi dalle malattie sessualmente trasmettibili (HIV/AIDS) e dalla violenza di genere. In Palestina sono ormai più di 1000 le donne che frequentano il centro per incontrarsi, scambiarsi esperienze ricevere una formazione professionale e, nei casi di violenza, l’assistenza giuridica necessaria. In Egitto abbiamo concluso il nostro progetto, il risultato più importante è che le donne continuano con coraggio a incontrarsi nei centri alla periferia del Cairo per confrontarsi e essere protagoniste del grande cambiamento che sta vivendo il loro paese. In Albania il Centro Passi Leggeri continua ogni anno a dare assistenza a decine di donne che hanno subito violenza offrendo loro l’assistenza necessaria.
In tutti i Centri per i Diritti delle Donne, le donne ricevono un’istruzione di base (alfabetizzazione) e una formazione professionale (start up per micro imprese, corsi di management e di costituzione cooperative), ma anche assistenza sanitaria, psicologica e giuridica.
La cooperazione guarda lontano
Per non rendere i Centri dipendenti dal nostro sostegno, lavoriamo sempre insieme alle associazioni femminili locali, incentivandone la creazione qualora non siano ancora presenti.
È fondamentale, infatti, che queste associazioni continuino a lottare autonomamente per porre fine alle discriminazioni in atto, anche al termine del nostro intervento.
Una lunga storia
Dal 1983 COSPE lotta contro le discriminazioni verso le donne, in Italia e nel mondo, nella convinzione che la parità dei diritti e delle opportunità costituiscano elemento determinante del progresso politico e sociale di un Paese.
