Guardiane della terra: Fertility fake

La salute delle donne è il futuro della TerraCOSPE aderisce alla campagna “Guardiane della terra” recentemente lanciata a Roma con una presentazione pubblica, insieme al Coordinamento Donne Salute Ambiente.

Non solo #FertilityDay
La ministra Lorenzin ha dichiarato nel “Manifesto per la salute della donna” che la salute della donna è un obiettivo strategico per il governo, e ha ribadito questo concetto con l’istituzione del “Fertility day” il 22 settembre 2016, che nelle intenzioni della ministra dovrebbe essere una giornata dedicata alla prevenzione di tutti quei fattori che potrebbero compromettere la salute riproduttiva. Ancora una volta da queste iniziative risulta che i fattori che mettono a rischio la fertilità e la salute delle donne siano legati solo agli stili di vita delle singole persone, e vi è una totale assenza dei danni causati dall’esposizione ad agenti ambientali; per tutelare realmente la salute delle donne e la loro fertilità non si può prescindere dal dato ecologico, e dall’impatto che l’inquinamento ha sulle donne e sui bambini.

Per questo le “Guardiane della Terra” hanno deciso di mostrare il loro dissenso, per essere protagoniste della propria salute e per orientare le politiche pubbliche i media e le istituzioni verso un deciso cambiamento nelle politiche a tutela della salute femminile, riproduttiva, neonatale e infantile.

La prima iniziativa sarà per ribadire che il “Fertility day” è in realtà un “Fertility fake: il 22 settembre le “Guardiane della Terra”, insieme a molte altre realtà, si ritroveranno in molte piazze d’Italia, da Roma a Firenze, da Milano a Napoli armate di clessidre, cuscini e facce toste, sotto lo slogan “Siamo in attesa”. Perché, come ha spiegato Maria Di Pierri, del Cdca (Centro documentazione conflitti ambientali) «siamo in attesa: non ancora di figli, ma siamo in attesa di bonifiche, reddito, welfare, asili nido, lavoro, diritti».

 

La Campagna Guardiane della terra nasce per porre l’attenzione su questa drammatica realtà e chiedere che la salubrità ambientale – che significa anzitutto chiusura delle fonti contaminanti e bonifiche – e che la previsione di spazi di partecipazione e controllo sociale delle politiche in campo ambientale e sanitario siano precondizioni per garantire piena tutela della salute, nasce il Coordinamento Donne Salute Ambiente, una rete che riunisce oltre 50 organizzazioni tra associazioni, comitati territoriali, istituti di ricerca, società scientifiche e realtà sociali attive nella difesa dell’ambiente e della salute, con particolare riferimento alla dimensione di genere.
Durante la conferenza stampa sarà presentata alla stampa e al pubblico la Campagna di informazione, denuncia, mobilitazione e pressione istituzionale “Guardiane della Terra – La salute delle donne è il futuro del Pianeta”.

Obiettivo della campagna è chiedere che la prevenzione primaria, la tutela del territorio e il coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni riguardanti politiche impattanti dal punto di vista ambientale siano gli assi portanti delle politiche pubbliche in materia ambientale e sanitaria.
Allarmate per la situazione di grave contaminazione diffusa in tutto il paese e per le conseguenze sanitarie pagate in primo luogo da donne e minori siamo convinte che il ruolo della cittadinanza possa e debba essere dirimente nell’orientare le politiche pubbliche e nell’incalzare stampa e istituzioni ad un deciso cambio di passo nelle politiche a tutela della salute femminile, riproduttiva, neonatale e infantile.

QUALCHE DATO

• In Italia l’infertilità colpisce il 15% delle coppie.
• A Taranto, tra le città più inquinate d’Europa, l’incidenza di tumori al collo dell’utero è del 80% superiore rispetto alla media di riferimento, mentre l’incidenza del tumore alla mammella è superiore del 24%.
• Uno studio pubblicato nel 2015 dall’International Journal of Environmental Health Research ha calcolato che nelle regioni del Sud Italia l’abortività spontanea correlata all’inquinamento atmosferico aumenta del 19,7% per ogni 10 µg al m3 di PM10 e del 33,6% per la stessa quantità di ozono.
• A livello europeo si registrano annualmente 59.300 casi di ritardo mentale causati dall’esposizione del feto a pesticidi durante la gravidanza e si calcola una perdita annua di ben 13 milioni di punti di Quoziente Intellettivo.
• Più in generale, tra il 2004 e il 2013, secondo l’Eurostat, lasperanza di vita in salute in Italia è diminuita di 7 anni per gli uomini e 10 anni per le donne.
• Secondo l’AEA – Agenzia Europea per l’Ambiente, in Italia si registrano ogni anno 84.400 decessi prematuri legati all’inquinamento atmosferico.
• I costi economici per i danni alla salute femminile causati dall’esposizione a interferenti endocrini come ftalati, parabeni, diossine, pcb etc. ammontano ogni anno a 1,5 miliardi di euro.

Info: http://guardianedellaterra.jimdo.com/