IL FESTIVAL

TIME IN JAZZ 2009 e COSPE presentano:

“Portatori d’acqua…per l’emergenza idrica in Angola”

Una nota, a volte, conta più di cento parole. E’ per questo e per la capacità che ha la musica di coinvolgere e avvolgere, di emozionare e raccontare con un linguaggio universale, che il sostegno del Festival “Time in Jazz” di Berchidda ideato da Paolo Fresu alle iniziative del (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti) legate alle tematiche dell’acqua è così importante. Il sostegno si concretizzerà in alcune azioni di informazione, visibilità e raccolta fondi congiunta.

Quest’anno il nostro intervento in questo ambito si è concentato sull’Angola, dove lavoriamo fin dal 1993, e in particolare sulla Regione di Namibe, una delle pi? povere del Paese, con il progetto “Sicurezza alimentare e ambientale nella Provincia Namibe” finanziato dall’Unione Europea. Le attività del progetto sono mirate al ripristino della disponibilità d’acqua per l’irrigazione e alla promozione di una gestione sostenibile delle risorse naturali in armonia con le attività generatrici di reddito.

TRA LE ATTIVIT? PROMOSSE DA COSPE: Costruzione di un sistema di irrigazione collegato a nuovi pozzi così da rendere perenne la presenza d?acqua e dunque assicurare il raccolto per l’autoconsumo e la vendita anche nei periodi di siccità

Distribuzione di sementi e attrezzature agricole;

Sensibilizzazione delle comunità interessate sull’importanza della gestione sostenibile e partecipata delle risorse e il dialogo con i servizi statali e per identificare i siti di realizzazione dei sistemi idrici e dei vivai di villaggio;

Formazione degli agricoltori sull’utilizzo della risorsa idrica, sulla gestione della produzione e sul rimboscamento;

Il progetto si rivolge agli agricoltori, le donne rurali e le organizzazioni di base. I beneficiari diretti sono 3216 persone (dunque circa 536 produttori agricoli associati e le loro famiglie). Beneficiari indiretti saranno gli abitanti della provincia di Namibe, circa 255.000 persone. Il partner locale ? l?IDA, servizio pubblico incaricato della gestione dello sviluppo agricolo.

IL PERCHE’ DELL’ EMERGENZA IDRICA E AMBIENTALE IN ANGOLA

Situata in Africa Subsahariana, dilaniata e impoverita da una guerra civile durata 30 anni che ha distrutto gran parte delle infrastrutture e costretto la popolazione sfollata a continue migrazioni interne, l’Angola è uno dei Paesi dell?Africa che vive il contrasto più vivo tra la ricchezza delle sue risorse e le condizioni di vita della popolazione. Nonostante il petrolio e le enormi ricchezze naturali infatti, secondo gli indici di sviluppo umano e gli indicatori economici e sociali, il 50% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà; più di un terzo della popolazione non ha accesso all’acqua potabile; 250 bambini su 1.000 non raggiungono l?et? scolare a causa dell’alta mortalità dovuta all’incidenza delle malattie e della malnutrizione. Altissimo è il numero di bambini orfani di guerra e di donne vedove che hanno, per necessit?, assunto il ruolo di capo famiglia; molte sono ancora le famiglie di ex-militari che necessitano di sostegno per il loro progressivo reinserimento nella vita civile. Nella provincia di Namibe le condizioni di povert? si sommano a quelle legate ad un clima desertico in cui le scarse risorse naturali sono utilizzate soprattutto per le attivit? della pesca e per l?agricoltura e l?allevamento transumante L?assenza di una precisa pianificazione nella gestione delle risorse naturali hanno determinato un aggravamento dei gi? marcati fenomeni di desertificazione (si nella zona ma non nell’area di progetto) e un impoverimento del patrimonio faunistico e delle foreste e quindi delle fonti di alimentazione e reddito delle popolazioni La sfida pi? urgente dunque riguarda la pesante scarsit? d?acqua, che nei periodi siccitosi (9 mesi l’anno) impedisce il successo dei raccolti minaccia la sopravvivenza di intere comunit? costringendole a trovare fonti alternative di reddito nello sfruttamento delle foreste (carbone) delle foreste. L?ampliamento delle possibilit? di accesso all?acqua attraverso l?immagazzinamento e la canalizzazione di fonti naturali rappresenta la risposta immediata all?emergenza sanitaria e alimentare che colpisce la popolazione.