'LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NON HA CONFINI' – INCONTRO INTERNAZIONALE

Giovedì 6 giugno si terrà l’evento ”La violenza contro le donne non ha confini” organizzato da COSPE all’interno delle giornate di celebrazione dei trent’anni.
COSPE porterà a Firenze attiviste, politiche e responsabili di ‘Centri donne’, quest’ultime rappresentanti di associazioni partner di COSPE, che in tutto il mondo lottano per i diritti delle donne e contro la violenza che le donne subiscono ogni giorno a tutte le latitudini dentro e fuori le mura domestiche. In questi Centri e associazioni oggi decine di donne ricevono protezione, assistenza legale, psicologica, formazione per l’inserimento lavorativo e soprattutto una possibilità di ricominciare un’altra vita.

Appuntamento alle 18.00, all’RFK Center, in via ghibellina 12/a, a Firenze.

Accanto a loro anche l’esperienza italiana dell’associazione nazionale dei centri antiviolenza DI.RE. che insieme a COSPE e Camst porta avanti il progetto “Puntodonneµ che ha il duplice obiettivo di informare e di dare strumenti concreti alle donne in difficoltà che cercano sostegno e protezione per uscire dalla spirale di violenza quotidiana. (www.puntodonne.it)

Intervengono:
Gameela Ismail, politica e attivista (Egitto),
Latifa Ahmad, Direttrice OPAWC (Afghanistan),
Wejdan Abu Aloff , Centro Donne di Gaza (Palestina),
Alketa Leskaj, Centro donne “Passi Leggeriµ, (Albania),
Anna Pramstrahler, Ass. Di.re. (Italia),
Debora Angeli, COSPE (Italia)
Modera: Imma Vitelli, Vanity Fair.

Con la partecipazione di CAMST (progetto www.puntodonne.it)

A seguire, nel cortile delle Murate, spettacolo musicale di David Riondino in collaborazione con il Caffè Letterario.

La violenza sulle donne interroga oggi tutte le società, dai contesti di conflitto come Afghanistan, Somalia e Striscia di Gaza, dove a guerra e ingiustizia si sommano culture arcaiche e patriarcali che relegano le donne in posizione sociali subalterne, a quelli post rivoluzionari di Tunisia ed Egitto dove il rischio di governi teocratici e conservatori e la situazione di incertezza politica ed economica ha ulteriormente indebolito le fasce vulnerabili della società come le donne, che pure erano state in prima linea contro i dittatori.