PER RICORDARE MODOU SAMB E MOR DIOP

Un convegno sul razzismo e la xenofobia per ricordare Modou Samb e Mor Diop vittime della strage di Piazza Dalmazia lo scorso anno. Lo promuovono giovedì 13 dicembre l’Associazione senegalesi di Firenze e Provincia e CASTO, in collaborazione con COSPE, Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze e Arci. Nella stessa giornata si terrà anche un presidio in Piazza Dalmazia.
Un momento di incontro e di riflessione per non dimenticare e per continuare a riflettere su quanto accaduto.

Nel corso di tutta la giornata si susseguiranno una serie di eventi di commemorazione e omaggio, che inizieranno la mattina alle 08.00, con il raduno di preghiera presso il Centro culturale islamico, piazza dei Ciompi; poi dalle 09.00 alle 13.30, il Convegno RISPETTO E DIGNITA’ – NO AL RAZZISMO E ALLA XENOFOBIA nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi (Via Cavour 1); dalle 17.00 alle 19.30 si terrà invece il Presidio organizzato in Piazza Dalmazia nel luogo dove sono stati uccisi Mor e Diop.
Gli eventi si concluderanno con il Concerto ‘Jokko’ dalle 20:30 presso il Mandela Forum, organizzato dal Comune di Firenze; saranno presenti Youssou Ndour, Bandabardò, Elio, Ginevra di Marco, Paolo Hendel, Giobbe Covatta, Souleymane Faye e tanti altri. l’ingresso, 10 euro, sarà devoluto.

In allegato il programma completo.

Sul sito COSPE è disponibile anche un articolo di Udo Enwereuzor di COSPE (coordinatore FRANET – Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali) scritto ad un mese dopo la strage di Firenze. Il pezzo, ‘Noi e le vite spezzate di Mor e Samb’, è disponibile al seguente link www.cospe.org

Qui di seguito invece l’appello.

PER RICORDARE MODOU SAMB E MOR DIOP

Il 13 dicembre di un anno fa in Piazza Dalmazia furono assassinati Modou Samb e Mor Diop; furono feriti in modo grave Sougou Mor, Mbenghe Cheikh e Moustapha Dieng (che non potrà più essere autosufficiente). Nell’appello che come cittadini e cittadine senegalesi facemmo per invitare la Firenze antifascista e antirazzista a reagire a tale crimine dicemmo con chiarezza che non si trattava del gesto isolato di un folle ma del frutto orrendo di un clima diffuso di intolleranza e di ostilit? nei confronti dei migranti, degli stranieri, dei “diversi”, un clima alimentato da leggi, provvedimenti, ordinanze mirate a colpire, a reprimere, a perseguire chi non rientrava nello schema “ordine e sicurezza” prescritto dalle forze dominanti. Ed in cui i veleni razzisti si intrecciavano strettamente con i germi estremamente pericolosi dei vecchi e dei nuovi fascismi. Ebbene, dodici mesi dopo, non molto è cambiato.

Non vi ? stata quella reazione corale che avrebbe dovuto mobilitare tutte le energie e le risorse positive, tutte le forze culturali, sociali, politiche che hanno come baricentro la Costituzione, tutti gli anticorpi ai veleni razzisti e fascisti presenti nella società italiana.

Ancora oggi sono ancora in vita strutture indegne di un Paese civile come i CIE, continuano a morire in mare profughi e richiedenti asilo che cercano di raggiungere le coste italiane, non vengono prese in considerazione le proposte di legge per dare il voto ai migranti e la cittadinanza ai figli d’immigrati che nascono in Italia, restano in vigore normative come quella denominata Bossi-Fini, nè sono scomparse le ordinanze securitarie che avevano avuto larga diffusione a livello comunale.

E Casa Pound, dal cui ambito proveniva l’assassino di Piazza Dalmazia, prosegue nelle sue vergognose imprese: l’ultima, di qualche giorno fa, l’interruzione violenta di un incontro – di una festa -, a Pontedera, per l’attribuzione della cittadinanza onoraria alle figlie ed ai figli dei migranti nate/i in quel comune.

I pericolosi ritorni fascisti e nazisti non sono peraltro una prerogativa italiana, ma un morbo che si sta diffondendo in altri Paesi europei (vedi Alba Dorata in Grecia). Per questo vogliamo ricordare, sul luogo dell’atto criminoso, i nostri fratelli assassinati.

Si tratta di un ricordo che ci vedrà stringerci insieme, noi e tutte/i coloro che vorranno essere con noi, vicino alla lapide in Piazza Dalmazia con i loro nomi, ma anche dell’occasione per rinnovare l’ impegno, rendendolo più efficace, a cambiare le normative che alimentano l’intolleranza ed il razzismo, a contrastare i fascismi risorgenti, avvertendone finalmente tutta la pericolosità, a costruire un clima diverso – di apertura, di accoglienza, di solidarietà -. Per una città ed un Paese civili, in cui non siano più possibili atti come quelli di un anno fa.

ASFC (Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario)

Sulla base di questo appello ci ritroveremo giovedì 13 dicembre alle ore 17 in piazza Dalmazia. Hanno gi? dato la loro adesione al presidio per ricordare Modou Samb e Mor Diop diverse associazioni.

Per inviare le adesioni all’appello è possibile scrivere a kebeazu@hotmail.com oppure a assoc.deisenegalesefirenze@yahoo.com

In allegato il programma del convegno e del concerto.