Ahmed Seif al-Islam, il ricordo di Carlo Volpi

Egitto: muore Ahmed Seif el-Islam, leader dei diritti umani e padre di Alaa

A pochi giorni dalla scomparsa di Ahmed Seif al-Islam, uno dei più importanti attivisti egiziani dei diritti umani e politici, pubblichiamo un ricordo di Carlo Volpi, socio e collaboratore COSPE, relativo all’incontro che ebbe anni fa con Ahmed Seif.

“Ahmed Seif al-Islam forse il più famoso avvocato dei diritti civili egiziani è morto il 27 Agosto dopo un mese di coma a seguito di un intervento chirurgico a cuore aperto.

 Ho incontrato Ahmed Seif in un palazzo di downtown che ai primi del novecento era sicuramente una residenza signorile, all’ultimo piano in un appartamento decisamente scalcinato. Sono rimasto sbalordito da una magrezza che insieme alla bassa statura lo rendeva etereo, quasi trasparente.

Al tempo avevamo ancora qualche speranza di poter lavorare sui diritti umani in Egitto focalizzando specifiche aree interpretando in modo estensivo l’autorizzazione ad operare in Egitto che con fatica il Ministero degli Affari Sociali ci aveva appena rinnovato.

Alaa, da poco uscito di prigione, era molto scettico sulla possibilità effettiva di coinvolgere i nostri partner di Abu el Nomros, ma acconsentì a fissarmi un appuntamento con suo padre per valutare la concretezza di coinvolgere il centro Isham Mubarak (ironia dei nomi) per i diritti umani in un programma di sensibilizzazione ed advocacy sui diritti basilari delle donne e dei minori ad Abu el Nomros che focalizzasse in primis famiglie e personale della scuola dell’infanzia che COSPE aveva recuperato e rilanciato ad Abu el Nomros non senza conflitti con Autorità civili e religiose locali che trovavano sponda nel consiglio direttivo della Community Development Assiciation, nostro partner del progetto.

Il consiglio direttivo della CdA era un bel mix di ideologie e posizioni politiche, messe in fila rappresentavano quasi fedelmente la storia e il presente il Paese. Si andava da Yehia, militante dell’opposizione Nasseriana che aveva ritrovato diapositive filmini e registrazioni e aiutato la Biblioteca dedicata a Luciana Sassatelli ad organizzare una serata all’aperto di cinema e ricordi dell’Egitto “socialista” commuovendosi quando fu proiettato un brevissimo spezzone su Guevara, fino a Sayed con forti simpatie salafiste chiuso nel lutto del mitico padre morto in circostanze misteriose durante un viaggio in Palestina. Nel mezzo i filo governativi che tali sono rimasti con chiunque sia salito al potere dopo Mubarak, i militari, i fratelli ed ora Sissi. Il cemento che univa tutti era naturalmente la più tenace resistenza contro l’emancipazione femminile che ci obbligava, nonostante l’alleanza di Dowlat, unico membro femminile del consiglio, a negoziare faticosamente ogni iniziativa volta in quella direzione.

Ahmed Seif fu lapidario. Il centro non poteva impegnarsi in campagne di informazione ma solo formare gli avvocati e seguire puntualmente i casi più clamorosi di violazione dei diritti umani usando i margini che le contraddizioni della legislazione offrivano”.

1 commento

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento