BANCHE E CITTADINI MIGRANTI: pubblicata la ricerca di su opportunità ed esclusioni

L’occasione è stata data dalla conferenza conclusiva del progetto “INVIP – Investing in People” , realizzato da COSPE in partenariato con Regione Toscana e finanziato dall?Unione Europea, che si è tenuta a Firenze lo scorso 12 giugno.
INVIP è un progetto transnazionale, nato per favorire l’integrazione economica dei cittadini migranti e quindi la loro reale inclusione sociale.

In quest’ambito è nata la ricerca, realizzata da , sulle buone pratiche delle banche per migranti e rifugiati. Lo studio, che ha coinvolto rappresentanti di istituti di credito, direttori di agenzie e immigrati già clienti di banche, ha messo in luce la crescente “bancarizzazione” degli stranieri le cui esigenze finanziarie si fanno via via più complesse: non solo richieste di apertura per conti corrente e libretti di risparmio ma anche domande di prestiti e mutui. Se si guarda alle stime, è probabile che nel 2015 ci saranno in Italia oltre 3 milioni di conti correnti intestati a immigrati (ovvero circa il 10% di quelli presenti nel Paese).

Alcuni dati: dalla ricerca emerge che il 61% degli intervistati è titolare di un conte corrente, che sale al 66% se si considerano solo gli aventi diritto, titolari di un permesso di soggiorno. C’è però anche una fascia non trascurabile di soggetti non bancarizzati che trova svantaggiosa la propria situazione e vorrebbe inserirsi nel circuito bancario, se ne avesse la possibilità. Da segnalare che il 39% degli intervistati ha il conto corrente presso Poste Italiane (49% in Puglia, 32% in Emilia Romagna, in Toscana il 28,7%). Il 72% degli intervistati invia rimesse nel paese di origine utilizzando in maggioranza agenzie specializzate (56%) e trasferimenti informali (22%). Solo il 12 % utilizzagli istituti bancari e il 10% le Poste.

Lo studio inoltre sottolinea come, rispetto ad alcuni anni fa, siano aumentate le buone pratiche in questo senso: alcuni gruppi bancari hanno sviluppato prodotti mirati per i migranti e lavorato per una migliore strategia di accoglienza. D’altra parte, restano ancora diversi ostacoli che rendono difficile l’accesso al credito soprattutto per quei migranti che intendono avviare o consolidare le proprie imprese, che segnalano infatti molte difficoltà ad accedere a prestiti bancari.

Scarica la ricerca (920 KB)

Scarica l’appendice alla ricerca (240 KB)

Per info:
Camilla Bencini
Firenze
Tel. 055 473556
cospe@cospe-fi.it