COCIS: PER UNA NUOVA LEGGE SULLA COOPERAZIONE

Alla luce dei nuovi equilibri economici e politici globali, della nuova geografia della povertà, degli scarsi risultati conseguiti con l’approccio tradizionale, la Cooperazione internazionale necessita di un rinnovamento.

Proprio per questo il ministro della Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, ha promosso un forum a cui partecipano tutte le componenti pubbliche e private della cooperazione italiana, che si concluderà l’1 e il 2 ottobre a Milano.

I risultati di questa ampia consultazione potrebbero dare un forte e importante contributo alla riflessione dell’intero Paese, che, secondo COCIS, federazione che raggruppa 25 Organizzazioni non Governative, tra cui COSPE, sia i partiti che il Parlamento dovrebbero tenere in considerazione per la stesura dei programmi elettorali e la formulazione di una nuova legge che consenta e favorisca la rinascita culturale.

L’iter avviato al Senato negli ultimi tempi per la stesura di una nuova legge non è in contrasto con questo processo. Anzi, potrebbe permettere di portare il dibattito fuori dalle dichiarazioni di principio, avvicinandolo al processo decisionale. D’altra parte, però, formulare e approvare un testo di legge di riforma della Cooperazione, anche solo in una delle due Camere, prima che il dibattito sia arrivato alle sue conclusioni naturali, come sta di fatto avvenendo, costituirebbe un’ingessatura preventiva e stringente per qualsiasi seria proposta di cambiamento.

In questo momento, spiega COCIS in un comunicato, è necessario un grande rinnovamento culturale, che metta in discussione l’intero sistema, senza alcun tabù, a cominciare dalle finalità e dalle modalità operative della Cooperazione internazionale. Se si salta questo passaggio sarà difficile tornare a far crescere i contributi pubblici.

‘Aspettiamo una nuova legge sulla cooperazione da almeno 15 anni- afferma il presidente di COCIS, Giancarlo Malavolti- La legge 49, nata durante la guerra fredda, fu veramente innovativa. Ora serve, però, una NUOVA legge, che sia il più possibile condivisa e che ci accompagni in questo nuovo sistema internazionale. Bruciare le tappe non serve’.