CONDANNA DELL’UNIONE EUROPEA ALL’ITALIA PER I RESPINGIMENTI DEI MIGRANTI. COSPE: ‘SENTENZA STORICA. ADESSO CAMBIAMO LA POLITICA SULL’IMMIGRAZIONE’

“Una sentenza storica che ci fa sperare in un reale cambiamento di rotta della nostra politica sull’immigrazione”. Così Camilla Bencini responsabile COSPE delle attività di promozione ai diritti di cittadinanza e di commenta la notizia della condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo all’Italia per i respingimenti dei migranti verso la Libia.

“La condanna si riferisce al fatto del maggio 2009 quando più di 200 persone furono intercettate su un barcone in acque internazionali da navi italiane e proprio dalla nostra Marina furono riportati a Tripoli ma negli anni questa pratica è stata ripetuta molto spesso (l’UNCHR parla di 1000 migranti respinti solo nel maggio – agosto del 2009 secondo le cronache, mentre i dati ufficiali non sono mai stati resi noti dal MInistero dell’Interno) senza che fosse data l’opportunità ai migranti di farsi identificare e richiedere asilo politico. Speriamo -continua- che ora che è stata formalmente dichiarata illegale, dopo i numerosi richiami degli ultimi anni, il Governo italiano sia capace di rivedere anche gli accordi bilaterali con la Libia – dove finora, i diritti dei migranti sono sempre stati sistematicamente violati secondo la Corte Europea – proprio adesso in via di discussione. “L’Italia si è macchiata (senza appello perchè la sentenza è stata emessa dalla Grande Camera ) di respingimenti collettivi, proibiti dall’Unione Europea, e della violazione dell’articolo 3 della convenzione sui diritti umani che si pronuncia contro i trattamenti degradanti e le torture. E’ la seconda volta in 60 anni che uno stato viene condannato di con un’ accusa così infamante.

“Condividiamo con le altre associazioni che si occupano di questi tematiche e le organizzazioni umanitarie la soddisfazione di questa dichiarazione e speriamo che con un forte cambiamento di rotta rispetto alle politiche di questi ultimi anni l’Italia torni davvero ad essere un Paese civile, accogliente e rispettoso dei diritti”.

Leggi la notizia completa della sentenza sul sito COSPE del Centro di Informazione su Razzismo e Discriminazioni in Italia, CIRDI.