a ISTANBUL per il Forum Alternativo dell?Acqua: le interviste ad alcuni dei protagonisti

partecipa al Forum Alternativo dell?Acqua, in programma ad Istanbul dal 12 al 22 marzo. Il Forum ? stato organizzato dalla societ? civile per contestare la legittimit? del Forum ufficiale che si svolge negli stessi giorni, sempre nella capitale turca, e a cui prendono parte le istituzioni internazionali.

Sito ufficiale del Forum Alternativo: www.alternatifsuforumu.org
Programma del Forum (in lingua inglese)

LE INTERVISTE
Qui di seguito proponiamo alcune interviste realizzate dalla delegazione del al Forum Alternativo dell?Acqua.

Intervista di Fabio Laurenzi (presidente ) a Jorge Curado, segretario nazionale dell?acqua (Ministro dell?acqua) – Ecuador.

D: Ministro, ho ascoltato il suo intervento qui, ovvero al forum della societ? civile, il forum alternativo. Ma lei partecipa anche al Forum ufficiale. La domanda ?: qual ? la posizione che lei ha portato l? al Forum ufficiale e quale qui al forum della societ? civile?
R: La posizione ? la stessa. Di fatto noi nel Forum Mondiale dell?Acqua siamo ora in possesso della tavola rotonda a livello ministeriale e l? abbiamo aperto molte strade per cercare di approfondire dichiarazioni e possesso dell?acqua, e garantire cos? questo diritto fondamentale. Per noi sono gi? parte della Costituzione, parte del processo politico, giuridico del Paese, che si ? stabilito. Quindi sta a noi informare e realizzare tutte le sessioni che siano necessarie al problema, solo cos? c?? la possibilit? che avvengano cambiamenti in tutti gli ambiti. Per questo la nostra posizione ? uguale l? e qui.
D: Lei ha parlato di un processo di riforma costituzionale in Ecuador che consideri il tema dell?acqua come tema fondamentale. Quali sono gli elementi chiave di questa riforma?

R: La riforma gi? esiste, gi? ? avviata. Abbiamo gi? una nuova Costituzione, che ? stata approvata nel settembre dell?anno passato e ci sono vari elementi importanti: in primo luogo la Costituzione riconosce l?acqua come un diritto fondamentale.

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Intervista a Roberto Lusachi – parlamentare della sinistra unitaria europea e anche membro della commissione ambiente – delegato a partecipare al Forum come Parlamento Europeo.

D. Dall?intervento che hai appena concluso durante il Civil Water Forum, hai difeso l?ultima risoluzione del Parlamento Europeo, nonostante le critiche che ha ricevuto da chi ritiene che sia un passo indietro. Perch? secondo te ? una risoluzione importante?
R. Diciamo le cose come stanno. Io ho votato contro la risoluzione, perch? la ritenevo un passo indietro rispetto a quella del 2006, che al contrario aveva assunto in modo molto limpido le posizioni del movimento. Ma, diciamo, ho avuto l?esigenza di passare dalle parole ai fatti. Quindi non una difesa, ma una considerazione sul contesto. Ovvero, nel contesto che si ? determinato in questo Forum, la risoluzione finale sull?acqua rischia di essere decisamente inaccettabile: c?? la possibilit? di una risoluzione ambigua e contraddittoria proprio come quella europea. Bisogna dire che in questa risoluzione il diritto all?acqua viene posto come principio, anche se in modo ambiguo, ma la priorit? rimane esclusivamente quella sanitaria. C?? l?idea che bisogna uscire dalle forme di commercio mondiale: partendo dalla cooperazione dal basso e rispettando gli impegni del millennio, tenendo in considerazione il rapporto con il clima, il rapporto con l?ONU e quindi con Copenaghen. Insomma il ragionamento di fondo ? che bisogna uscire da questa situazione di una struttura privata.
D. Hai dichiarato che le Nazioni dovrebbero assumere il tema dell?acqua al pari del clima e in qualche modo essere responsabili della definizione di impatto mondiale dell?acqua, dettando regole comuni.
R. S?, le condizioni oramai ci sono. L?istituto Ipps, il pannel di scienziati che fa da riferimento per le decisioni di Kyoto, ha prodotto un interessantissimo dossier proprio sulle conseguenze del cambio climatico rispetto alle risorse idriche. Quindi c?? gi? del materiale da cui partire.
L?UNEP mi ha contattato come ha contattato altri parlamentari europei per presentare i loro studi e le loro ricerche sul rapporto tra la situazione climatica e l?acqua, la desertificazione e l?immigrazione. Come le foreste sono entrate in un ragionamento molto pi? complesso del vecchio pacchetto Kyoto, anche l?acqua deve entrare nel nuovo Kyoto. A quel punto senza dubbio entrer? negli interessi dell?Onu, magari con una agenzia specifica e con la governance di Kyoto.

D. Infine, quali sono i prossimi appuntamenti che del parlamento europeo su questo tema?
R. Copenaghen. Sul clima l?Europa si ? mossa come soggetto politico. Lo ha fatto fino in fondo, a parte qualche compromesso di troppo. Nemmeno ora con la crisi economica se ne sta dimenticando: qui si nasconde una scelta, ovvero la scelta di rinazionalizzare le politiche, di dare spazio elettorale ai governi, nonostante rimanga la difficolt? di operare con gli strumenti attualmente disponibili. La crisi economica chiede di ripensare le politiche monetarie, e dunque di ripartire anche sul clima, di ritrovare questa soggettivit? europea. In questo piano ? compresa anche la risoluzione che abbiamo approvato, che afferma che dobbiamo portare l?acqua dentro Copenaghen. Sar? una strada da percorrere, sia per chi sar? al Parlamento europeo, ma anche per i movimenti. Gi? da Belem si era deciso che Copenaghen divenisse un appuntamento centrale.