COSPE DA’ IL BENVENUTO A SAMIA NKRUMAH, PARLAMENTARE GHANESE, A FIRENZE IN VISITA UFFICIALE

“Le persone che hanno votato per me, nel distretto di Jomoro, non hanno acqua potabile, nè servizi igienici, nè elettricità. Lì la politica è un’ urgenza”
Con queste parole Samia Nkrumah spiega perchè, dopo aver vissuto molti anni all’estero e in Italia, ha deciso di tornare nel suo Paese, il Ghana, dove ha intrapreso la carriera politica.

Figlia del leader panafricanista Kwuame Nkrumah che 50 anni fa portò il Ghana all?indipendenza, Samia si è candidata alle ultime elezioni parlamentari nelle file del partito fondato dal padre, il Convention People’s Party, per il quale lo scorso gennaio è stata eletta. Oggi Samia ? una delle diciannove parlamentari donne del Ghana e lavora per far sì che il popolo africano possa diventare protagonista del proprio futuro e artefice dello sviluppo.

Giunta a Firenze in visita ufficiale, ospite del Consiglio regionale della Toscana, Samia Nkrumah si è incontrata con i rappresentanti delle istituzioni toscane e del mondo associazionistico. Anche COSPE ha preso parte all’evento e ha discusso con la parlamentare dei progetti che l’associazione porta avanti proprio nel distretto di Jomoro, una delle aree più povere del Ghana, nonchè collegio nel quale Samia è stata eletta.

L?incontro presso la sede del Consiglio regionale della Toscana è stata l’occasione per rivolgere all’onorevole Nkrumah alcune domande sulla situazione attuale del Ghana e il suo progetto politico.

INTERVISTA A SAMIA NKRUMAH
(a cura di Martina Milani)

Cosa l’ha spinta a tornare in Ghana dopo aver vissuto tanti anni all’estero?
Le radici culturali e affettive che mi legano al mio Paese e che mi legavano a mio padre. Quella che porto è una grande eredità etico – politica e prima o poi un mio coinvolgimento nella vita pubblica del Ghana sarebbe avvenuto.

Qual è la situazione politica in Ghana oggi? E cosa è cambiato dai tempi di suo padre?
Oggi, in Ghana, si assiste a un’apertura della politica ed è diventato più facile entrarvi. Nel 1996, dopo anni di instabilità e governi militari, è stata reintrodotta l?elezione multipartitica che ha permesso la crescita della democrazia e il verificarsi di una sana alternanza.
Ai tempi di mio padre l’obiettivo era l’indipendenza politica del Paese, a cui sarebbe subito dovuta seguire l?indipendenza economica. Purtroppo questo non è ancora avvenuto e nel frattempo si è fatto più urgente. Ora il Ghana ha bisogno di un’altra fase.

Qual è il ruolo che la cooperazione può avere in questo cammino verso l’indipendenza economica?
La cooperazione è importantissima. Non possiamo combattere le ingiustizie che ci sono nel mondo economico-finanziario e nel commercio senza la collaborazione dei Paesi del Nord. Abbiamo bisogno di comprensione e di partnership che giovino a tutti. Quello che stanno passando i Paesi Africani infatti, non aiuta nessuno. Basta pensare che anche i fenomeni migratori sono una conseguenza di questo.

A proposito di migrazioni. Lei sa che, anche quest’anno, molti migranti in fuga dalla fame e dalla povertà hanno perso la vita per cercare di raggiungere l’Italia. Cosa si può fare per evitare il perpetuarsi di queste tragedie?
Purtroppo queste morti si verificano perchè in molte zone dell’Africa c’è un livello di disperazione tale che, anche se si conosce il pericolo di questi viaggi, si è disposti a tentare. Senza un vero e importante sviluppo non è possibile porre fine a queste tragedie. Credo che l’unità del continente africano possa essere una soluzione a questo. Ma per raggiungere l?unit? abbiamo bisogno di comprensione, incoraggiamento e supporto, anche da parte dei Paesi europei che, insieme, sono riusciti a realizzare l’Unione Europea.

COSPE è presente in Ghana con un progetto per la ristrutturazione di Fort Apollonia, fortezza utilizzata per la tratta degli schiavi che adesso dovrebbe diventare un museo della cultura Nzema. Quanto è importante preservare tradizioni e valori culturali in un Paese proiettato verso lo sviluppo?
E’ molto importante perchè con il colonialismo l’importanza della cultura africana è diminuita. Invece la cultura è strettamente collegata allo sviluppo di un popolo. Una comunità si valorizza e si rende protagonista del proprio futuro anche attraverso la conoscenza della sua storia, della sua lingua, della sua società. E’ molto importante tutelare il patrimonio del popolo Nzema che ha avuto un ruolo determinate anche nella lotta al colonialismo e per l’indipendenza.

Lei ha detto che il Ghana ha bisogno di una politica di piccoli progetti, fatta di azioni, e non di ideologie. Ci sa spiegare cosa significa in concreto?
La particolarità di un Paese come il Ghana è che si pratica la democrazia in mezzo a una mancanza totale di welfare e servizi. Fare politica in Ghana significa rivolgersi a persone che non sanno leggere nè scrivere. Quando noi votiamo usiamo le impronte digitali, non scriviamo. La cosa che mi fa molta impressione è che le persone che hanno votato per me e il mio partito non hanno acqua potabile, nè? servizi igienici, nè elettricità. Lì la politica è un’urgenza. Per questo la gente è ben disposta al cambiamento e se tu riesci ad arrivare a loro, loro rispondono.


Samia Nkrumah è nata nel giugno del 1960. E’ figlia di Kwame Nkruma, detto l?osagyefo (il redentore), l’uomo politico che nel 1957 portòil Ghana all?indipendenza. Cresciuta in Egitto, educata in Inghilterra, Samia ha vissuto molto tempo anche in Italia dove, tra le altre cose, ha lavorato come giornalista. Pochi anni fa è tornata in Ghana e alle lezioni politiche, nel dicembre del 2008, si è presentata per il CPP, il Convention People?s Party, partito fondato da suo padre. Nel gennaio 2009 è stata eletta parlamentare grazie ai voti ottenuti nel distretto di Jomoro, una delle regioni pi? povere e isolate del Ghana, dove Samia ha condotto la sua campagna elettorale villaggio per villaggio.

Nella foto Samia Nkrumah e Fabio Laurenzi, presidente del