DA FIRENZE 10 + 10 UNA ROAD MAP PER L’ EUROPA CHE VERRA’

La sfida era ambiziosa: unire reti, associazioni, sindacati e movimenti altermondialisti vecchi e nuovi per condividere una visione dell’Europa futura. Quello che è uscito dopo quattro giorno di incontri a cui hanno partecipato 300 organizzazioni da tutta Europa e 4000 persone (queste le stime ufficiali degli organizzatori ndr) e circa 100 seminari divisi in cinque principali aree tematiche non è  una vera dichiarazione comune o un “manifesto” come forse qualcuno si aspettava, quanto piuttosto un documento di indirizzo, una agenda comune e una serie di incontri a cui darsi l’arrivederci.

Tra tutte lo sciopero generale che coinvolgerà tanti paesi europei indetto in Italia da Cobas e Cgil del 14 novembre e una giornata di mobilitazione comune il prossimo 23 marzo in occasione del summit di primavera dell’Unione Europea a Bruxelles. Nel mezzo ci sono la giornata mondiale dei migranti (18 dicembre) le giornate di mobilitazione contro la finanziarizzazione dei beni comuni e contro le banche (23-27 gennaio) e la giornata dell’emancipazione delle donne contro austerit? e debito l’8 marzo.

A queste date le organizzazioni e i singoli riunitisi a Firenze si sono ripromessi di dare gambe e sostanza nei prossimi mesi continuando il (faticoso) percorso di dialogo e lo scambio iniziato a Firenze. “ non ci potevamo aspettare un miracolo da questo incontro – ha detto Tommaso Fattori del comitato organizzatore – ma alcuni risultati ci sono come la creazione di nuove reti europee (movimento europee dell’acqua, gli economisti progressisti, un network antinucleare) e 13 iniziative di cittadinanza europea ( tra queste la campagna per i diritti dei migranti : l’ Europa sono anch’io). Il documento finale è solo un punto di partenza “.

Un punto di partenza che qualche perplessità l’ha sollevata per la sua debolezza, ma con un titolo, quello sì, condiviso da tutti: “La nostra democrazia contro la loro austerità”. Sono state infatti le politiche di austerity europee, le discussioni su fiscal compact e l’abolizione del debito a costituire il fil rouge della quattro giorni non solo nel gruppo tematico apposito e non solo nella seguitissima sessione degli “economisti progressisti” che si è costituita rete europea proprio qui, ma in tutte le varie aree di discussioni. Ripensare alle politiche economiche in Europa (revisione del debito, tassazione più equa, recupero dell’evasione fiscale) sembra essere infatti la “precondizione per tutte le priorità” come ha sottolineato Raffaella Bolini dell’Arci nell’assemblea plenaria conclusiva.

E le altre priorità sono costituite dai diritti sociali e dei lavoratori, la lotta alle logiche capitaliste che promuovono la finanziarizzazione e privatizzazione dei beni comuni, il sostegno alle democrazie e la pace nel Mediterraneo, diritti dei migranti e diritti delle donne, le più colpite proprio dalle politiche di austerità.

L’altro atteso appuntamento è il Social Forum Mondiale di Tunisi dal 26 al 30 marzo dove il movimento europeo potrà di nuovo confrontarsi e soprattutto misurarsi anche alla luce delle prime giornate europee comuni.