DALLE COOPERATIVE ‘MORALIZZATE’ ALL’ECONOMIA FAMILIARE: LO SVILUPPO DAL VOLTO ‘UMANO’ DEL MAROCCO

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Abbiamo incontrato Abdeljalil Cherkaoui, presidente di RMESS la prima rete marocchina di economia sociale, in occasione del seminario internazionale ‘Economia sociale e solidale: nord e sud a confronto. Risposta alla crisi o modello di sviluppo alternativo?’ organizzato da COSPE, Fondazione Culturale Responsabilit? Etica e REES MARCHE nell’ambito di Terra futura 2012.

Nel corso del seminario sono state affrontate le potenzialit? e le criticit? dell’Economia Sociale e Solidale (ESS), in occasione anche del 2012 che ? stato dichiarato dall’ONU Anno Internazionale del Cooperativismo con lo slogan “Le imprese cooperative aiutano a costruire un mondo migliore?.

Abdeljalil Cherkaoui, presidente della Rete marocchina di economia sociale e solidale (Rmess), inizia delineando la collocazione dell’economia sociale. “Esistono tre tipi di economia: l’economia pubblica, quella che costruisce scuole e ospedali, l’economia di mercato, quella legata ai capitali e –ad un terzo livello- l’economia sociale. Ci sono persone che possono beneficiare delle opere dell’economia pubblica e di mercato. Ma ce ne sono altrettante che per diversi motivi (troppo lontane o non consapevoli dei propri diritti o emarginate per questioni di genere) non sono in grado di beneficiarne. Per questo esiste l’economia sociale che permette a chi altrimenti sarebbe escluso di accedere alle risorse?.

Economia sociale in Marocco: che vuol dire? Per Abdeljalil Cherkaoui, la domanda non ? scontata. “Nel mio paese si confonde questo concetto col cooperativismo, ma le due cose non vanno per forza a braccetto?…




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