Diritto umano all’acqua: storico voto del parlamento europeo

Trionfo della campagna Right2Water, che con 1.8 milioni di firme ha sollevato il tema del diritto umano all’acqua! Da oggi il diritto umano all’acqua deve entrare nella legislazione comunitaria. È questo il verdetto dell’Europarlamento, che poche ore fa ha approvato una relazione modellata sulla proposta formulata dalla campagna Right2Water tramite una ECI (European Citizens Initiative) che ha raggiunto il tetto record di1.884.790 adesioni. Il documento è stato approvato con 363 sì, 96 no e 231 astenuti.

Questo voto vede per la prima volta affermarsi in modo efficace una iniziativa ECI di cittadinanza attiva europea, strumento previsto nei trattati europei. Inoltre nella relazione approvata si fa esplicito riferimento anche ai trattati economici e commerciali europei e tra europa e resto del mondo, citando in maniere specifica il TTIP. Sono solo alcuni dei punti rilevanti da prendere in considerazione a proposito di questo voto, ma sicuramente possiamo parlare di un  importante successo di mobilitazione cittadina.

Nonostante questo vediamo che si pone, ancora una volta  il confronto/scontro tra Parlamento e Commissione Europea: la relazione approvata a maggioranza dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo e sottoposta poi al voto del Parlamento stesso (con l’esito di cui sopra) nasce come reazione alla risposta che la Commissione Europea aveva dato a fronte delle istanze poste dalla iniziativa ECI nel 2014; e adesso si pone la questione di quale sarà la reazione della Commissione (che formalmente e legalmente potrebbe ignorare la relazione approvata in Parlamento) a fronte delle pressioni politiche e dell’opinione pubblica.

Qui la conferenza stampa della deputata irlandese del GUE Lynn Boylan, relatrice per la relazione presentata e votata in Parlamento http://www.guengl.eu/media-channel/video/lynn-boylan-envi-rapporteur-on-the-right2water-citizens-initiative

Si tratta di  una piccola grande vittoria i cui effetti vanno sicuramente oltre i confini della battaglia per il diritto umano all’acqua e contro la privatizzazione di questo bene comune. Il collegamenti dell’acqua con gli altri beni comuni (a partire dalla terra) e con i trattati internazionali dimostrano che l’acqua può essere in questa fase storica il piede di porco per aprire un varco nel governo dei sistemi economici e sociali nazionali, regionali e internazionali. 

  Nei prossimi giorni vi terremo aggiornati con approfondimenti, riflessioni e commenti di esperti che accomapgnano COSPE nella sua campagna sul water grabbing !  

 

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