EGITTO: IN ATTESA DEL REFERENDUM

Con la vittoria della Rivoluzione in piazza Tahrir non si placano in Egitto le violenze e le rappresaglie. Meno esibite, forse, meno plateali , ma comunque costanti. Continuano purtroppo ad arrivare appelli da parte di attivisti, dai locali centri per i diritti umani oltre che da Amnesty, che denunciano pestaggi, torture e arresti.

Il più recente quello di un attore, Aly Soby, picchiato dall’esercito, arrestato il 9 marzo scorso e condannato a 5 anni di reclusione. Prima di lui era toccato al cantante Rami Issam, che del suo pestaggio ha fatto una denuncia sia sui giornali che su face book. Sempre negli stessi giorni, precisamente l’8 di marzo, il Centro per i diritti delle donne egiziano denuncia l’attacco da parte di alcuni oppositori al gruppo delle donne, diverse centinaia, che si era ritrovato in piazza Tahrir per le celebrazioni della giornata internazionale e per chiedere con forza la partecipazione femminile ai processo di transizione democratica.

Tutte le altre manifestazioni di protesta pacifica in piazza sono state represse con gli stessi metodi visti prima della rivoluzione da parte della polizia di Mubarak ” E’ inaccettabile che l’esercito partecipi nel violento attacco a una manifestazione pacifica ” ha detto Hassiba Hadj Sahraoui, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e il Nordafrica, al contrario “Il Supremo Consiglio delle Forze Armate ha il dovere di difendere queste pacifiche proteste”. Hala Shukrallah su Ahram on line , commentando sia questi attacchi che gli ultimi scontri tra copti e musulmani di chiede perchè la cosiddetta “Contro-rivoluzione” attacchi le donne e i copti. Due dei gruppi più vulnerabili e perseguitati della società egiziana . Dopo una lunga disamina delle cause e una lettura della società egiziana degli ultimi 40 anni in ottica di propaganda anti “cristiana e anti- femminile: http://english.ahram.org.eg/NewsContentP/4/7313/Opinion/Why-does-the-counterrevolution-target-women-and-Co.aspx . Hala aShukrallah arriva a una conclusione: “l’obiettivo di questi attacchi ? quello di creare confusione e insicurezza in modo da facilitare il ritorno del vecchio regime nelle prossime elezioni”. La paura che questo accada è sempre più fondata e la presunta transizione democratica appare piuttosto debole. Punto di svolta sarà il referendum del 19 marzo. Un referendum che imprimerà al percorso verso le elezioni presidenziali due direzioni molto diverse in caso di vittoria del sè o nel no.

Con il sì i cittadini accettano che vengano riformati solo alcuni emendamenti della attuale Costituzione, con il no se ne richiede una totale riscrittura. A favore del sì i Fratelli Musulmani e il partito di Mubarak ancora esistente e forte, a sostenere i l no e addirittura a chiedere l’abolizione del referendum tutti gli altri partiti e movimenti sorti dalla Rivoluzione. Una chiara spiegazione di quello che sta accadendo si può leggere nell’ articolo di ?Affari italiani? a cura di Maria Cristina Paciello consulente di ricerca per lo IAI (area Mediterraneo e Medio Oriente) e docente a contratto presso l’Università La Sapienza di Roma

In questi concitati giorni il dibattito si concentra soprattutto sui giornali come:

Almasryalyoum – www.almasryalyoum.com

Ahram – www.ahram.org

E altre informazioni si possono trovare sul sito dell? Egyptian Center for Women Rights ecwr@ecwronline.org