EGITTO: ONG E ASSOCIAZIONI PER I DIRITTI UMANI PERQUISITE DAI MILITARI

In Egitto continuano le intimidazioni e le azioni repressive contro la società civile da parte della Giunta militare in particolare contro le associazioni e gli attivisti dei diritti umani.

E’ di oggi la notizia che 18 organizzazioni non governative tra egiziane e straniere sono state perquisite. Il Centro Arabo per la Libertà della Professione Giudiziaria e Legale è stato letteralmente assalito secondo quanto riporta l’ANHRI (il Centro arabo per i diritti umani) e i computer e i documenti sequestrati. Sebbene le notizie non siano ancora certe sembra che la scusa dei militari sia la ricerca di finanzimenti illeciti da parte di organismi stranieri.

” Da tempo si respira un cliama di caccia alle streghe che sta via via aumentando e rendendo anche il nostro lavoro come ong straniera sempre più difficile” ha detto Silvia Ricchieri, responsabile COSPE perl’Egitto. In molti ritengono che si tratti di una canmpagna ben orchestrata mirata a diffamare coloro è che hanno osato mettere in discussione le violazioni commesse dal vecchio regime e poi dal consiglio militare al potere dopo la cacciata di Mubark”.

” L’obiettivo è chiaro – dice ancora l’ANRHI – vogliono metterci a tacere. Ci vogliono impedire di raccontare gli episodi di tortura e repressione che stannoa ncora accadendo. Nemmeno il governo di Mubarak osava tanto”. COSPE è solidale con le organizzazioni che si battono per difendere i diritti umani e rendere note le violazioni in atto. “Un lavoro che era fondamentale sotto il egime di Mubarak ma che si rivela cruciale anche sotto questo presunto Governo di transizione guidato da una Giunta Militare sempre più feroce e oppressiva”.

Vai al comunicato dell’ANHRI

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