FEMMINICIDIO: RATIFICATA LA CONVENZIONE DI ISTANBUL

In un giorno particolare, quello dei funerali di Fabiana Luzzi, la Camera ha approvato all'unanimità gli 81 articoli della Convenzione del Consiglio d'Europa su ''prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica'', siglata a Istanbul l'11 maggio 2011. I sì sono stati 545 su 545. Il ddl di ratifica passa ora al Senato per l'approvazione definiva.

Una presa di posizione chiara e una notizia importante con risvolti pratici rilevanti. La Convenzione prevede infatti il contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, dai matrimoni forzati alle mutilazioni genitali e l'impegno a tutti i livelli sulla prevenzione, eliminando ogni forma di discriminazione e promuovendo “la concreta parità tra i sessi, rafforzando l'autonomia e l'autodeterminazione delle donne”.

Un passo fondamentale secondo il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge, da cui partire per un importante cammino sui diritti. “E' un voto che fa bene e che incoraggiaµ ha commentato così la notizia. “Non potremo mai assuefarci all'orrore di gravissimi fatti di cronaca contro le donne, ma neanche alla tante e continue violenze domestiche e nei luoghi di lavoro. Mi auguro adesso che il Senato approvi rapidamente il disegno di legge. Dopo l'approvazione definitiva occorrerà subito lavorare con tanta passione e impegno per conseguire gli ulteriori traguardi voluti dalla convenzione di Istanbul contro la violazione di questi diritti umani”.

Un riconoscimento particolare è stato espresso anche per il lavoro portato avanti da Ong e associazioni. Le Nazioni che sottoscrivono il Trattato si impegnano a promuovere ed attuare “politiche efficaci volte a favorire la parità tra le donne e gli uomini e l'emancipazione e l'autodeterminazione delle donne”. Va inoltre sostenuto “a tutti i livelli” il lavoro delle Ong e delle donne e delle associazioni della società civile attive nella lotta alla violenza contro le donne, favorendo “un'efficace cooperazione” con queste organizzazioni.

COSPE lotta da trent’anni insieme alle donne di tutto il mondo per la parità di genere, contro la violenza e la mancanza di opportunità. Nel mondo milioni di donne subiscono quotidianamente violenza fisica e morale, sono spesso recluse nelle mura domestiche, non hanno libertà di base quali l’accesso all’istruzione e a un equo stipendio.

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