#Free alaa: un anno di galera per il blogger egiziano

Arrestato ancora il blogger egiziano Alaa Abd El-Fattah. Questa volta è stato condannato ad un anno di reclusione, una pena che dovrà scontare anche sua sorella Mona Seif e altri dieci attivisti. L’accusa, in questo caso, è quella di aver incendiato la sede della campagna elettorale di Ahmed Shafiq, il candidato vicino all’ex presidente Hosni Mubarak, in occasione delle elezioni presidenziali del 2012.

Alaa, che ha lavorato con COSPE in Egitto su progetti di informatica per i giovani, è un intellettuale, attivista e tra i primi e piú noti blogger egiziani insieme alla moglie Manaal. Nel 2005 ha fondato con la moglie il blog che ha vinto il premio ‘Deutsche Welle International & Reporters sans frontières Weblog Award’. Da allora ha subito minacce, intimidazioni e incarcerazioni che non sono finite con la rivoluzione del 2011, di cui è stato tra i maggiori esponenti. Anzi, finito sotto processo prima con Mubarak e sotto il regime militare di transizione, Scaff, Alaa è stato incarcerato per l’ennesima volta, lo scorso 28 novembre al Cairo quando agenti del governo lo hanno aggredito e prelevato da casa sua.

In quel caso è stato arrestato per la violazione della legge anti-proteste. Per questo Alaa è ancora in prigione in attesa della fine del processo. La pena di un anno è stata quindi momentaneamente sospesa in attesa della fine del processo, ma il blogger resta in carcere.

Per la terza volta in pochi anni, ci troviamo a portare aventi una campagna di liberazione per Alaa Abdel Fatah. Nel 2006, dopo essere stato incarcerato per 45 giorni per aver sostenuto i movimenti per l’indipendenza della giustizia, fu liberato da una campagna di mobilitazione internazionale “#freealaa”, diffusa viralmente anche grazie su twitter.

Diffondiamo quindi la notizia e la campagna #FreeAlaa in modo da far sentire il dissenso contro questa ingiusta incarcerazione.
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