Giornata della terra: una questione di sopravvivenza

Sono ormai 46 anni che si festeggia, a poco più di un mese dall’equinozio di primavera, la Giornata Mondiale della Terra la più grande manifestazione del pianeta dedicata ai temi della protezione dell’ambiente.

Era il 1969 quando una fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil vicino a Santa Barbara, in California causò uno dei più gravi disastri ambientali degli Stati Uniti: una marea nera di circa 100 mila galloni di greggio si riversò in mare e l’episodio fu per molto tempo ricordato come la più grande tragedia ecologica della storia americana.

In quest’occasione il senatore Nelson, dopo aver visto con i suoi occhi quanto gli idrocarburi fossero un pericolo per l’ambiente, dichiarò quello che divenne il principio ispiratore della giornata della terra:“Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.

Basandosi su quest’idea, e sull’onda dei movimenti pacifisti del ’68, Il 22 aprile del 1970 milioni di cittadini statunitensi parteciparono ad una grande manifestazione dedicata alla salvaguardia del nostro pianeta, che si espanse in tutta la nazione: da quest’esperienza nacque la prima Giornata della Terra.

La Giornata della Terra diede una spinta a iniziative ambientali in tutto il mondo e in particolare contribuì a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro. Di questa rete attualmente fanno parte oltre 22 mila associazioni di 193 paesi diversi.

Quest’anno la giornata assume un’importanza storica particolare, in quanto scelta dalle Nazioni Unite come data per la ratifica del trattato di Parigi. Un accordo però, che come spesso COSPE ha denunciato, non convince sumolti punti e che da solo non basta per salvaguardare il nostro pianeta.

Guarda le nostre infografiche dedicate alla Giornata della Terra! Scopri quanto stiamo consumandocon quali conseguenze e vedi cosa possiamo fare!

La Giornata della Terra ci ricorda infatti che il mondo è di tutti, e dobbiamo averne cura giorno per giorno: secondo le stime del rapporto del WWF Living Planet Report, stiamo consumando le risorse ben oltre la capacità di assorbimento della terra, e per continuare a soddisfare i nostri bisogni con il ritmo attuale necessiteremmo di un pianeta di riserva. Il fattore che incide di più sulla nostra impronta ecologica è il livello di emissioni di carbonio, dovuto all’uso dei combustibili fossili; questo consumo è in costante aumento: se nel 1961 le emissioni di carbonio costituivano il 36% delle emissioni globali, cinquant’anni dopo queste salivano al 53%.

Questo significa che stiamo consumando le risorse che in teoria dovrebbero appartenere alle future generazioni, ai nostri figli e ai nostri nipoti.

Gli effetti di questo sovra-sfruttamento delle risorse del mondo sono sotto i nostri occhi: dal 1970 ad oggi le specie di vertebrati esistenti sulla terra si sono dimezzate, vi è un sensibile calo della biodiversità e delle foreste, e il cambiamento climatico porta addirittura a creare insicurezza alimentare, carestie, uragani, migrazioni forzate. In questo contesto il diritto a risorse apparentemente scontate come l’acqua e il cibo, diviene sempre più precario, tanto da essere considerato un lusso in vaste zone del pianeta.

Ma un’inversione di rotta è possibile: possiamo prenderci cura del nostro pianeta, avendo attenzione a proteggere il capitale naturale della terra e a gestire in maniera più equa e sostenibile le risorse. Solo in questo modo si può garantire al pianeta, e all’umanità la sopravvivenza.

Proteggere l’ambiente significa impegnarsi per restaurare gli ecosistemi danneggiati, per fermare la distruzione di habitat prioritari, ed estendere le aree protette; ma significa anche produrre meglio, investendo nelle energie rinnovabili e riducendo i rifiuti, vuol dire mangiare in maniera più sana e equilibrata, stando attenti ai consumi e agli stili di vita improntati troppo verso lo spreco. Inoltre è fondamentale ripensare al nostro sistema finanziario, dando più valore al capitale ambientale e meno a quello finanziario, creando un’economia che vede nella conservazione e nella distribuzione equa delle risorse e nella protezione della natura un investimento e non un peso.

Per la nostra vita, per quella del nostro pianeta è dunque fondamentale rispettare le nostre risorse, tramite l’attuazione di buone pratiche, come il riciclaggio, o l’utilizzo di tecniche agricole che rispettino l’ambiente e la biodiversità, e che siano prive di prodotti chimici e tossici, sostenendo un consumo sostenibile e un economia “green”, equa e solidale.

Da 33 anni COSPE si schiera dalla parte della salute della terra, lottando contro la deforestazione e il deperimento delle risorse ambientali tramite la promozione di un uso sostenibile del territorio, la protezione degli habitat naturali e della biodiversità.

Se anche tu vuoi aiutare la terra, in questo giorno a lei dedicata, sostieni le battaglie di COSPE, #togetherforchange!