“GIORNO DELLA TERRA”. LA PALESTINA RICORDA TRA SCONTRI E FERITI

Nella stretta via Nablus davanti alla porta di Damasco, la più importante della città vecchia di Gerusalemme ci saranno non più di 200 persone. E altrettanti sono i soldati e i poliziotti. La manifestazione convocata in molte città palestinesi ricordare il 30 marzo del 1976, quando furono uccisi sei ragazzi che protestavano per la confisca delle terre in Galilea, è poca cosa. Molte donne con foto di martiri, qualche bandiera e qualche sciarpa. E’ più che altro qualcosa di simbolico. Che viene ripetuto da trentadue anni per ricordare l’occupazione delle terre. Il braccio di ferro tra manifestanti e forze dell’ordine è andato avanti per molte ore. Ma qui a Gerusalemme si contano solo pochi feriti. Qualcuno in più al check point di Qalandiya tra Gerusalemme e Ramallah e si parla di un morto a Gaza. Israele era di sicuro in allerta e lo rimarrà nei prossimi giorni soprattutto ai confini con il Libano, la Siria e la Giordania, perch? pare che da questi Paesi potrebbero convergere cortei di dimostranti e attivisti.

Ascolta l’intervista a Gianni Toma.

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