Guerriglia a Kabul. Testimonianza in diretta.

Guerriglia a Kabul dopo l’offensiva dei talebani, i cosiddetti “ribelli”. Ci scrive un’amica e collega di una delle associazioni partner di COSPE. Asserragliata in ufficio e collegata via skype ci descrive la realtà di Kabul in queste ultime ore.

“Sono in ufficio. Ma tutto è bloccato. Non possiamo ricevere nessuna visita n? fare altro. Kabul ? sotto il fuoco delle armi da due giorni: sembra che ci siano stati 27 ribelli che hanno attaccato tre luoghi importanti di Kabul come “Shahri”, “Pulcharkhi? e l’edificio nei pressi del Parlamento. Sono dislocati anche in altre province come Paktia, Logar e di Jala Abad. Nei giorni scorsi sempre a Kabul c’è stato un conflitto tra ribelli e le forze afghane per circa 22 ore: tiravano bombe a mano e sparavano ovunque. La città, sotto il fuoco e il fumo, è come se avesse perso la sua fisionomia, le strade sono bloccate e la gente è intrappolata negli uffici. Fumo tutto intorno e cattivo odore di proiettili. Per ora sono stati feriti 40 poliziotti, 25 civili di Kabul e, secondo i dati del Governo, sono morte 15 persone, ma i giornalisti affermano che i morti sono molti di più. Quello che ogni cittadino si chiede in questo momento è come potevano questi “ribelli” avere e trasportare così tante armi impunemente? Questo ennesimo evento dimostra ancora una volta quanto il governo e le sue forze di polizia siano corrotte. Sembra chiaro infatti che la polizia avesse dei collegamenti con gli “insorti”. Le persone intorno alle zone attaccate hanno detto ai media che hanno visto queste persone, oggi armate, ben 5 giorni su auto con i vetri scuri. Per questi motivi le nostre attività sono bloccate e le missioni previste hanno cancellato per paura il loro programma. Mi dispiace darvi queste brutte notizie, ma è la realtà.

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