Il ruolo economico della comunità cinese a Prato

Incontro sul ruolo economico della comunità cinese a Prato

Qual è il ruolo economico della comunità cinese nel distretto pratese? Una domanda complessa a cui ha provato a rispondere la ricerca di IRPET presentata oggi a Prato. Molti gli ospiti istituzionali, tra cui presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ma anche dal mondo delle associazioni, come Maria Omodeo di COSPE e Junyi Bai di Associna.

Lo studio, voluto dalla Provincia di Prato, ha analizzato 4.830 imprese cinesi presenti nel distretto dal punto di vista degli addetti (regolari e irregolari), di produzione e valore aggiunto e anche delle rimesse verso la Cina. Dall’analisi emerge il quadro di una presenza cinese significativa, quantificabile tra l’11 ed il 13% del valore aggiunto della provincia.

Le imprese cinesi. Nell’approfondita indagine fornisce una serie di spaccati della realtà economica per temi. Anzitutto il numero degli occupati cinesi, calcolato attraverso il consumo di acqua delle imprese, che toccherebbe i 20 mila addetti (a fronte degli 11 mila registrati). Si arriva poi al cuore della ricerca: l’analisi delle imprese che realizzerebbero a Prato una produzione che potrebbe variare tra i 2 e i 2,3 miliardi di euro, con un valore aggiunto dai 680 agli 800 milioni di euro, ovvero tra il 10,9% e il 12,7% del totale della provincia. Anche le esportazioni all’estero attribuibili alle imprese cinesi ammonterebbero a quasi 640 milioni di euro (circa un terzo della produzione) mentre le rimesse verso la Cina hanno subito profonde oscillazioni aggirandosi attorno ai 400 milioni di euro annui tra il 2007 ed il 2009 e ritornando su valori attorno ai 200 milioni negli anni successivi. Lo studio analizza anche l’elevata mortalità delle imprese cinesi, delle 386 nate nel 2001 ne sopravvivono al 2012 solo 53 (meno del 14%).

La ricerca approfondisce poi il dibattito che a Prato in questi ultimi anni ha visto schierarsi su fronti contrapposti chi interpreta la crescente presenza di imprese e lavoratori cinesi nel distretto come uno snaturamento dell’area e chi mette invece in evidenza la funzione di tenuta dell’economia che, senza il contributo delle imprese cinesi, sarebbe stata soggetta ad un declino assai più preoccupante a causa della terribile crisi strutturale che ha colpito Prato dal 2008.

Resta aperto il dilemma del reale ruolo della comunità cinese e soprattutto delle relazioni con quella pratese. E’ del tutto evidente che relazioni più o meno dirette tra le due comunità esistono. “E forse – suggeriscono i ricercatori – ciò può contribuire a spiegare come sia possibile che una crisi così profonda del distretto sia stata sopportata, almeno sino ad oggi, con contenute tensioni sociali”. La caduta del PIL registrata dai dati ufficiali trascurerebbe insomma una parte importante di economia sommersa, che fa capo soprattutto alle imprese cinesi.

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