INTERVISTA ALLO SCRITTORE ALBANESE FATOS LUBONJA: ‘QUESTA PROTESTA ? SOLO UNA SIMULAZIONE DI RIVOLTA POPOLARE’

Fatos Lubonja ? giornalista e scrittore albanese, Premio Moravia 2002 e Premio Herder 2004 e autore di saggi e libri. Tradotti in italiano: ?Diario di un intellettuale in un gulag albanese. Il riscatto della coscienza dalla barbarie di un socialismo reale? (1994, Marco) e ? Intervista sull?Albania. Dalle carceri di Enver Hoxha al liberismo selvaggio?. (2004, Il Ponte Editrice) a cura di Claudio Bazzocchi.
Fatos Lubonja ? un intellettuale da sempre impegnato politicamente e per questo vessato dal regime di Enver Oxa e ritenuto dissidente: viene arrestato per la prima volta nel 1974 per associazione e propaganda contro il Regime. Entrato in carcere a 23 anni, ne uscir? solo nel 1991, all?et? di quarant?anni. Da allora diviene segretario del Forum per i diritti dell`uomo; fonda la rivista ?Perpjekia? (Impegno), di cui ? direttore e, durante la crisi del 1997, ? uno dei tre leader del Forum della Democrazia, che riunisce tutti i partiti contro la follia di Berisha. Con suoi scritti continua ancora oggi ad essere una delle voci pi? lucide e critiche della societ? albanese. L?abbiamo incontrato durante uno dei suoi soggiorni fiorentini per parlare della protesta albanese.

Ci pu? aggiornare su cosa sta accadendo in Albania in questo momento?
Spiegare la rivolta popolare in Albania ? molto complicato… Non ? una situazione paragonabile a quella dell’Egitto o della Tunisia. In Albania non c’? un regime dittatoriale come quello di questi Paesi del Mediterraneo. In Albania ci sono due partiti: i Democratici di Berisha che sono ora al governo e i Socialisti di Rama che sono invece all’opposizione, sebbene siano ancora abbastanza forti grazie al fatto che hanno vinto le elezioni a Tirana, dove sostanzialmente si gestiscono tutti i giochi politici ed economici del Paese. Due partiti nati dal vecchio Partito Comunista, che da oramai 20 anni si alternano al potere, senza peraltro manifestare troppe differenze nei programmi o nei principi proposti. Entrambi i partiti hanno infatti ereditato la logica del PARTITO STATO, che una volta salito al potere pretende di controllare tutto, dal potere economico a quello mediatico. Lo Stato si trasforma in una sorta di ?clientelocrazia?, dove le decisioni politiche sono tutte basate su clientele e favori personali. La protesta che ? scoppiata in Albania il 21 gennaio non ? altro che una ?simulazione? di rivolta voluta e istigata da una certa parte di quella casta politica che oggi governa il Paese. Un gruppo di persone sono state fomentate per vedere la reazione che potevano avere e attirare l’attenzione delle istituzioni internazionali.

Cosa pensa degli ordini di arresto per omicidio a carico di sei dirigenti della Guardia Repubblicana, che rischiano di restare impuniti?
E’ l’ennesima dimostrazione dello strapotere di Berisha, che accusando il procuratore generale di essere coinvolto in questa rivolta non gli permette di procedere, e questa ? una cosa gravissima. Inoltre Berisha difende la Guardia Repubblicana sostenendo che questa si ? semplicemente limitata a difendere lo Stato.

Cosa si aspetta che accada adesso?
Non posso essere troppo ottimista. La verit? ? che per cambiare le cose andrebbe completamente modificato il sistema politico attuale, perch? non vi sono differenze tra maggioranza e opposizione. Sono due gruppi con differenti interessi che si fanno la guerra e sfruttando la politica per farsi questa guerra. Un sistema profondamente corrotto, dove la politica va di pari passo con la criminalit?. Un po’ come la Camorra in Italia, ma in Albania i gruppi criminali sono ancora pi? potenti e legati al potere. Dopo questa simulazione di protesta si ? avuta l’impressione che il governo di Berisha potesse cadere, ma le cose non migliorerebbero comunque. A quel punto resterebbe il rischio che il potere venga preso dall’opposizione. Il futuro potrebbe quindi riservarci una guerra civile tra i militanti delle due parti politiche che rischierebbe di chiudersi con l’arrivo di una dittatura del vincitore. Per cambiare le cose si dovrebbe indebolire profondamente il sistema di potere, magari con una crisi economica che peraltro sembra essere molto vicina, considerato il pesante debito pubblico e la crisi delle banche. Inoltre l’Albania si basa su un sistema economico criminale, con traffici umani, di droga e di prostituzione, e dove la speculazione edilizia la fa da padrone, soprattutto grazie alla compravendita degli stranieri in tale settore. I gruppi politici guadagnano da questo tipo di economia, ed ? anche per questo che una crisi economica sarebbe fondamentale per indebolire il potere politico.


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