La donna più famosa d’Afghanistan contro i signori della guerra. E contro la Nato.

Corriere della Sera – Milano, di Germana Lavagna 27/12/2013

Malalai Joya ha 35 anni, uno sguardo fermo ed un sorriso incerto. È diventata un simbolo della lotta per i diritti delle donne e, in Afghanistan, dove vive, incita la sua gente all’autodeterminazione e all’affrancamento dal potere corrotto e dall’occupazione militare straniera. 

“Il mio popolo ha due nemici: i signori della guerra e le truppe della Nato” – sostiene senza perifrasi alla conferenza organizzata a Milano dal Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane.
Malalai salì agli onori delle cronache nel 2003, quando come delegata della Loya Jirga, l’assemblea del popolo, pronunciò un discorso con il quale osò apertamente sfidare i signori della guerra. La sua voce e il suo coraggio fecero il giro del mondo e da allora Malalai vive sotto scorta, viaggiando per le province dell’Afghanistan e parlando alle conferenze di mezzo mondo.

Eletta parlamentare nel 2006 come rappresentante della provincia di Farah, dalla quale proviene, Malalai ha continuato a puntare il dito contro la corruzione di un sistema politico nelle mani dei signori della guerra, che si sono arricchiti, prima nella lotta contro l’URSS, e ora con il traffico di armi e droga.

“Il nostro è un governo fantoccio, popolato da marionette nella mani degli americani” – le parole di Malalai sono colme di una pacata commistione di angoscia e rabbia – “Alle prossime elezioni presidenziali (che si terranno il prossimo aprile, ndr), il successore di Karzai, sarà un altro Karzai, ossia una persona gradita alla Casa Bianca”.
“E così in dodici anni di occupazione militare, prima con Bush e poi con Obama, la condizione del popolo afghano è peggiorata. L’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, mentre la produzione di oppio è aumentata esponenzialmente.”

Per questa sua diretta opposizione alla corruzione del sistema politico del suo Paese e per le dure accuse che continua ad indirizzare ai membri del parlamento, Malalai, che la BBC nel 2007 ha definito “la donna più famosa d’Afghanistan”, è stata espulsa dalla Wolesi Jirga e interdetta per tre anni a concorrere nuovamente come deputata.

Nel 2008, Shirin Ebadi, Jody Williams, Wangari Maathai, Rigoberta Mench, Betty Williams e Mairead Maguire, nove donne premi Nobel per la Pace, hanno firmato un appello congiunto perché Malalai Joya venga riammessa in Parlamento.

Oggi continua la sua lotta portando all’attenzione del mondo la voce del popolo afghano.

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