PROVE DI GOVERNO IN TUNISIA

Babel news

L’assassinio del leader dell’opposizione Chokri Belaid la situazione politica in Tunisia è molto instabile.

Il Primo ministro Hamad Jebali si è dimesso il 19 febbraio e il 22 un altro membro del suo partito, Ali Laarayedh, ha ricevuto l’incarico di cercare la fiducia del Parlamento.

La cooperante COSPE Debora Del Pistoia racconta su Babel Blog quanto sta accadendo in questi giorni.

Militante dall’inizio degli anni 80, 14 anni di carcere (di cui 13 in isolamento), Ali Laarayedh rappresenta una delle figure più contestate di Ennadha, soprattutto per il suo controverso operato come Ministro degli Interni del governo di transizione nato dalle prime elezioni democratiche dell’ottobre 2011. Allo stesso ministero si imputano infatti accuse legate alla mancata riforma del sistema di sicurezza del paese, che mantiene la sua struttura repressiva nei confronti delle manifestazioni della società civile organizzata, oltre alla compiacenza verso le violenze compiute dal movimento salafita.

Se da parte sua Ennadha ha voluto dare un segnale di polso per riconfermare la sua autorevolezza in un momento di crisi della propria legittimità interna ed esterna, le reazioni dei partiti di opposizione sono state ferme e decise. Fronte Popolare, Al Joumhouri (il partito repubblicano tunisino), ma anche Nidaa Tounes (il partito fondato dall’ex primo ministro B?ji Ca?d Essebsi) negano ogni possibile negoziato col nuovo governo.

Laarayedh avrà due settimane di tempo per fare la sua proposta all’Assemblea Nazionale Costituente, che dovr? quindi dare la fiducia al nuovo governo. Governo che gode ancora dell’appoggio di Ettakatol (partito social democratico tunisino) e Cpr (Congresso per la Repubblica), gli altri due partiti appartenenti alla Troika e che gli permetterebbero di ottenere una nuova maggioranza.

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